Turchia, islamisti pregano a Santa Sofia e chiedono che torni da museo in moschea

Momenti di forte tensione l’11 dicembre pomeriggio al museo di Santa Sofia a Istanbul. Un gruppo di membri del movimento islamista e ultra-nazionalista turco Alperen Ocaklari si è introdotto nel monumento, tra i più visitati della metropoli sul Bosforo, recitando la preghiera musulmana. Il gruppo estremista è stato poi fermato dalla polizia e interrogato, prima di essere rilasciato. Lo testimoniano alcune immagini, mostrate dalla Cnn turca come riporta l’Ansa.
Dopo essere stata per oltre un millennio basilica cristiana e poi moschea per quasi 5 secoli dopo la conquista ottomana di Costantinopoli, Santa Sofia è stata trasformata in un museo nel 1935 sotto Mustafa Kemal Ataturk, il fondatore della Turchia moderna e fervente laico. Negli ultimi anni, tuttavia, le iniziative per chiedere di riconvertirla a luogo di preghiera islamica si sono moltiplicate mentre è in corso un processo di islamizzazione dell’intera società turca. Nei giorni scorsi, in particolare, alcuni gruppi islamisti e anche un deputato di spicco dell’Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan avevano chiesto di ritrasformarla in moschea in risposta al riconoscimento Usa di Gerusalemme come capitale di Israele. Cosa centri la vicenda della ambasciata Usa trasferita a Gerusalemme con le vicende di Santa Sofia è  poco chiaro. Ma evidentemente per i gruppi radicali islamici turchi qualsiasi scusa è un pretesto per raggiungere lo scopo della fine della laicità dello stato sul Bosforo.