Cipro può prenotare fino a 440 milioni del Mes visto il raddoppio del deficit delle partite correnti

Cipro è il primo paese della zona euro ad annunciare la sua intenzione di voler usare la linea di credito del Mes contro la pandemia con l’obiettivo di prepararsi alla seconda ondata di possibili nuovi contagi. “Useremo il Meccanismo europeo di stabilità per le spese sanitarie”, ha detto il ministro delle Finanze cipriota, Constantinos Petrides, secondo quanto riportato dal quotidiano Phileleftheros https://www.philenews.com/oikonomia/kypros/article/942628/ti-simainei-o-daneismos-apo-ton-esm.
I fondi saranno usati per le spese sanitarie già sostenute a causa del Covid-19 e per finanziare la preparazione di una seconda ondata, come la costruzione di una nuova unità di terapia intensiva all’ospedale di Nicosia e i test per la diagnosi del coronavirus. “L’obiettivo è fare i calcoli e prendere a prestito liquidità a basso costo dal Mes”, ha detto Petrides.
Il Meccanismo europeo di stabilità, conosciuto in Italia con l’acrononimo Mes e in inglese ESM, ha messo a disposizione per l’emergenza Covid linee di credito dedicate, con condizionalità leggere rispetto a quelle pesanti usate in Grecia nel 2010 con l’arrivo della Troika e la conseguente austerità che ha portato alla riduzione del 25% del Pil, la disoccupazione al 27% e all’emigrazione all’estero di 500mila giovani greci nel periodo della crisi su una popolazione di 10 milioni di abitanti, cioè il 5% dell’intera popolazione.
Ogni Stato dell’Eurozona può accedere a queste risorse fino a un massimo del 2% del proprio Pil che per l’Italia vale circa 35 miliardi di euro. Per Cipro, che ha un Pil pari a 22 miliardi di euro, si tratterebbe di un prestito massimo di 440 milioni di euro. Il Mes ha una capacità complessiva di erogazione di 240 miliardi. In Italia nel governo si è scatenata una polemica feroce sulla necessità o meno di richiedere il prestito, che ha un tasso d’interesse dello 0,1% oltre alle commissioni di gestione e una scadenza di 10 anni. Contrario all’utilizzo del Mes è il Movimento 5 Stelle, favorevole il Pd.
La prima volta
Cipro era stata sottoposta a un piano di bailout del Mes nel 2013 a causa della crisidi liquidità delle maggiori banche dell’isola che avevano investito pesantemente nei bond greci (26 miliardi su 16 di Pil) poi sottoposti a ristrutturazione causando perdite ingenti. L’isola con un Pil di 16 miliardi, aveva all’epoca banche che possedevano asset finanziari per 160 miliardi di euro.
Nel 2013 l’eurogruppo guidato dall’olandese Jeron Disselbloem decise il primo “bail-in” nell’eurozona per colpire l’azzardo morale ma che fece sparire in una notte 9,4 miliardi di euro tra azioni, bond bancari e prelievo sui conti correnti (soprattutto di oligarchi russi). Dopo il controllo dei capitali alla fine si raggiunse un accordo tra la troika e Nicosia che prevedeva la chiusura della Laiki bank e una serie di misure di pesante austerità in cambio di un prestito di 10 miliardi (9 europei e 1 dell’FMI). Per la Germania il salvataggio di Cipro doveva rappresentare un monito per l’Europa soprattutto per il contributo imposto ai correntisti superiori a 100mila euro. Il salvataggio di Cipro fu, per l’eurozona un momento di alta tensione per la sopravvivenza dell’euro. Il governo di Nicosia decise la chiusura delle banche dopo che i bancomat e gli sportelli erano stati presi d’assalto con una fuga di massa di capitali. La Bce all’epoca trasportò sull’isola 5 miliardi di euro per mantenere la liquidità del sistema.
Le previsioni Ue
Ora Cipro è uscito in anticpo dal piano a marzo 2016 e dovrà ripagare i debiti entro il 2031. Nelle previsioni di primavera della commissione europea per Cipro a causa del Covid 19 si prevede un Pil in frenata del -7,4%, un deficit dei conti pubblici al -7%. un debito pubblico dal 95,5% al 115,7% del Pil con un disavanzo delle partitte correnti raddoppiato dal -5,7% al 10,9% .  Una calda estate attende Nicosia.
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