La Turchia neo-ottomana rivuole le isole greche

A lanciare l’allarme è stato il sito americano conservatore Gatestone che ha parlato di un bellicoso discorso del presidente turco Recep Tayyip Erdogan tenuto il 13 febbraio ai vertici del suo partito, l’Akp, dove avrebbe minacciato di riprendersi le isole greche. Fuori dal contesto le frasi sono in effetti incendiarie, ma non bisogna scordarsi che si parlava di Cipro e delle esplorazioni dell’italiana Eni in cerca di gas in acque cipriote che Ankara ritiene, a torto, di sua pertinenza.

Ma cosa ha detto davvero Erdogan? “Quelli che pensano di aver cancellato dal nostro cuore le terre da cui, cento anni fa, ci siamo ritirati in lacrime, hanno torto “, ha detto il presidente al suo partito, l’AKP. “In ogni occasione diciamo che la Siria, l’Iraq e altri luoghi sulla mappa dei nostri cuori non sono diversi dalla nostra patria. Ovunque si ascolti la chiamata alla preghiera, lottiamo perché una bandiera straniera non venga brandita. Le cose che abbiamo fatto finora non sono nulla in confronto agli attacchi ancora più grandi che stiamo pianificando nei prossimi giorni.

Insomma un po’ di retorica nazionalista e neo-ottomana ad un pubblico selezionato di seguaci politici. Ma il problema è che Erdogan non è il solo ad infiammare gli animi: anche Kemal Kılıçdaroğlu, leader del partito di opposizione turco CHP, ha dichiarato che quando vincerà le elezioni nel 2019, “invaderà e conquisterà 18 isole greche nel Mar Egeo, così come fece l’ex primo ministro turco Bulent Ecevit quando invase Cipro nel 1974. ” Inoltre il leader laico ha detto che non esiste alcun documento che dimostri che quelle isole appartengono alla Grecia”. Insomma anche il partito kemalista e secolarista cavalca le rivendicazioni nazionaliste e questo è molto preoccupante.

Ma ciò che preoccupa ancora di più gli osservatori è stata la frase della possibile sfidante nazionalista ed ex sodale del professoer Devlet Bahceli dell’MHP, Meral Aksener. Anche la signora Meral Akşener, il capo dell’opposizione del neo “partito del benessere”, nonché ex ministro degli Interni turco, ha chiesto l’invasione e la conquista delle isole greche. “Ciò che è necessario deve essere fatto”, ha twittato il 13 gennaio.  Un segnale molto inquietante che nei piani alti della Commissione europea a Bruxelles non dovrebbero tralasciare.