L’Austria fa i conti bancari con l’ipotesi del default greco

È il primo segnale del tanto temuto effetto domino bancario in Eurolandia. Una bancarotta della Grecia costerebbe all’Austria circa 1 miliardo di euro per gli interventi di salvataggio in favore del Kommunalkredit, una delle banche di Vienna più esposte sul debito sovrano di Atene.

La stima (perché di questo ancora si tratta e quindi cautela è d'obbligo) è autorevole in quanto è stata formulata dal ministro delle Finanze austriaco in persona, Maria Fekter, proprio dopo la decisione del 2 marzo dell’agenzia Moody’s di abbassare al grado minimo di spazzatura il suo rating sul debito sovrano greco.

Se Atene si mostrasse insolvente, ha detto il ministro, l’Austria dovrebbe accollarsi le garanzie sui titoli in carico al Kommunalkredit, istituto specializzato nel finanziamento di infrastrutture, nazionalizzato nel 2008 in seguito agli effetti della crisi finanziaria globale.

LA VOLKSBANKEN.  All’inizio della settimana, la democristiana Fekter ha annunciato che il governo di Grosse koalitione avrebbe speso oltre 1 miliardo di euro per nazionalizzare parzialmente Oesterreichische Volksbanken, il terzo istituto finanziario austriaco a finire sotto il controllo pubblico.

Lo Stato austriaco ha deciso di acquisire una quota del 49% nella Volksbanken, anche se ha precisato di voler cercare un acquirente per la banca entro il 2017. Insomma fra cinque anni. A confermarlo è stato il 29 febbraio sempre l’attivissimo ministro delle Finanze del governo di Vienna, Maria Fekter.

La ragione dell’operazione di salvataggio è legata alle difficili condizioni dell’istituto di credito, ed, tanto per cambiare, in particolare alle esposizioni nei confronti del debito greco. La stessa banca lunedì aveva preannunciato una parziale nazionalizzazione e un’iniezione di capitale finanziata con denaro pubblico pari a 250 milioni di euro. Le banche regionali, tuttavia, l’altro socio, rimarranno azionisti maggioritari, e a loro volta investiranno una cifra di 230 milioni. Il costo totale del salvataggio, tuttavia, sarà ben più alto: compresi i deprezzamenti e le garanzie si raggiungerà probabilmente il miliardo di euro.

Ciò nonostante, la Fekter ha dichiarato che la manovra non avrà a suo parere alcun impatto nell’ambito del processo di consolidamento delle finanze pubbliche austriache. La fonte dei capitali necessari giungerà infatti da un prelievo fiscale straordinario operato sul settore bancario a partire dallo scorso anno.

Volksbanken è la terza banca del Paese alpino ad essere parzialmente nazionalizzata, dopo Hypo Alpe Adria e appunto Kommunalkredit che dovrà avere un altro miliardo entro fine anno. La lista dei costi della finanza deregolamentata sale vertiginosamente. Tutto a carico degli entusiasti contribuenti austriaci.