Mentre i prezzi delle materie alimentari tornano a salire come segnala l'indice elaborato dalla Fao a causa dei contratti futures e della conseguente speculazione finanziaria, la povertá torna nell'Egitto del dopo Rivoluzione del 25 gennaio. Una "primavera araba" che ha portato alla deposizione del regime di Hosni Mubarak, il faraone, ma che ha ridotto le disponibilità economiche degli egiziani facendo precipitare il Pil, il flusso dei turisti e degli investimenti stranieri. Lo riporta un'analisi pubblicata dall'agenzia di stampa dell'Onu, l'Irin. «La povertá è un risultato comune della Rivoluzione del 25 gennaio», spiega Nabil Gamil Mohamed, professore di pediatria all'Universitá di Minya e presidente regionale dei Fratelli Musulmani. L'aumento della povertá, ha aggiunto, ha due effetti: l'emergere di nuovi casi di malnutrizione e nuove difficoltá per le famiglie che dovevano giá affrontare questo disagio. Nel quartiere Qulyan, a Maghagha nell'Egitto centro-settentrionale, molte persone si nutrono ormai solo di fave cotte e schiacciate, di una pastella di fave fritte o di panini cosparsi di semi di sesamo, riporta l'Adnkronos. La loro dieta quotidiana non comprende frutta, verdura o latticini e l'utlima volta che hanno mangiato carne risale a novembre, durante la festa dell'Eid al-Adha, quando fu donata dal al-Gamáayat al-Sharáaya, la componente dei Fratelli Musulmani che si occupa di assistenza sociale.
Secondo gli esperti la malnutrizione in Egitto non è legata alla carenza di cibo, ma piuttosto a una mancanza di accesso ad alimenti adeguati. Dati del 2009 mostrano che il 30% degli abitanti dell'Alto Egitto soffre di carenze caloriche e il 49 per cento ha scarsa varietá alimentare.
Una considerazione si impone: dov'è l'Europa che mette sul piatto un piano di aiuti per la Grecia da 110 miliardi di euro, seguito da un successivo da 130 miliardi per soli 11 milioni di Greci? E cosa fa l'Europa per 80 milioni di egiziani di cui il 10% copti cristiani in una situazione sempre più precaria, un paese che è il centro politico e sociale del Medio Oriente e della regione nordafricana? La Ue dimostra in questo momento tutta la sua miopia se trascura l'esito di una rivoluzione nata per seguire i valori occidentali di libertà, democrazia e laicità che rischia di finire tragicamente nella povertà prima, e nelle spire del fondamentalismo, dopo.