La Goldman Sachs è finita suo malgrado nel "Muppet show" e ora tocchera a Jake Siewert, ex portavoce alla Casa Bianca di Bill Clinton, trovare la via mediatica per uscirne. Ma andiamo con ordine per capire l'intricata vicenda. Tutto inizia con un duro attacco vibrato contro la Godman Sachs, la banca d'investimento più potente al mondo. Un ambiente «tossico e distruttivo», dove l'etica viene accantonata e i profitti continuano ad essere messi al di sopra di tutto, anche degli interessi dei clienti. Così Greg Smith – al suo ultimo giorno di lavoro dopo 12 anni passati alla Goldman Sachs e dimessosi da direttore esecutivo della Banca d'affari, responsabile dei prodotti derivati in Europa – descrive il clima che si respira in quella che è una delle più grandi banche d'affari al mondo.
In un pesante intervento sul New York Times che ha fatto già il giro del globo su twitter, Smith sottolinea come «nel modo in cui la banca funziona e pensa di fare soldi l'interesse dei clienti continua a passare in secondo piano». Smith parla del fatto che per riferirsi ai clienti nella banca alcuni dirigenti usano il termine inglese "muppet", quelli appunto del famoso Muppet show, che in inglese popolare significa pupazzo e in senso lato sciocco. Un tradimento per Smith. "La cultura è stato l'ingrediente segreto che ci ha permesso di guadagnarci la fiducia dei clienti per 143 anni", spiega adirato Smith.
Poi l'attacco ai vertici di Goldman Sachs, il ceo Lloyd Blankfein e il presidentre Gary Cohn: «Quando i libri di storia saranno riscritti su Goldman potranno mostrare come hanno
lasciato cadere la cultura dell'impresa mentre loro tenevano le redini del gruppo. E un declino dello spessore morale dell'impresa – avverte Smith – nel lungo termine rappresenta una serissima minaccia per la sua sopravvivenza».
I responsabili del gruppo hanno subito respinto con forza le accuse mosse dal loro ex collega. «Non potremmo avere successo senza il successo dei nostri clienti. E questa verità è alla base dei nostri comportamenti», ha replicato un portavoce di Goldman Sachs cercando di parare il colpo. E proprio ieri è arrivato a Goldman Sachs, previsto da tempo, Jake Siewert, nuovo capo delle relazioni con i media. Siewert è un fuoriclasse del settore: è stato il consigliere dell'ex Segretario del Tesoro statunitense e il portavoce della Casa Bianca del presidente democratico Bill Clinton. Uno abituato a risalire la china, avvezzo a gestire campagne elettorali senza esclusione di colpi e parare colpi avversi del destino. Ora toccherà a lui gestire la patata bollente del "Muppet show " dove è finita, suo malgrado, la Goldman Sachs. Non poteva pensare a un debutto più rovente.