Mentre siamo di fronte alla peggiore crisi europea dal dopoguerra e si deve trovare la forza di ridisegnare i Trattati Ue per trovare nuove forme di cooperazione, in Italia qualcuno pensa a destabilizzare il Quirinale con una campagna dai contorni oscuri. Strano tempismo e soprattutto a chi giova? Difficile dirlo ma l'impressione è che l'azione riformatrice del governo, forse in materia di corruzione, abbia messo qualcuno in agitazione. Forse il testo non piace, oppure dovrebbe ospitare qualche comma galeotto che renderebbe il tutto più palatabile, magari in qualche norma transitoria. Bisognerà fare molta attenzione al testo, quando e se uscirà dal Consiglio dei ministri. Ci potrebbe essere la risposta a molte insofferenze politiche, oggi incomprensibili. l'Italia alla fine resta un Paese semplice da capire: basta seguire il filo degli interessi corporativi.
Intanto i nosri partner Ue lavorano sodo per costruire la nuova Europa, tedeschi e francesi in primis, e noi rischiamo di distrarci per le nostre contorsioni politiche interne e subire alla fine le decisioni degli altri prese a Bruxelles. Dobbiamo essere uniti e concentrati per dire la nostra con forza nelle nuova partita europea: siamo uno dei paesi fondatori dell'Unione europea e per troppo tempo siamo stati in panchina.