"La Turchia per l'Ue non sarebbe un peso ma la cura". È quanto ha sottolineato il ministro degli
Esteri turco Ahmet Davutoglu intervenendo al forum italo-turco organizzato da Unicredit. Ankara aiuterebbe l'Europa a "soddisfare le tre condizioni di inclusione, dinamismo economico e rilevanza geopolitica" che attualmente Bruxelles "non riesce a soddisfare". "Non vogliamo aiuti economici come dieci anni fa, ma vogliamo essere parte della soluzione, vogliamo un'Ue forte altrimenti non
possiamo essere forti", ha aggiunto Davutoglu.
"La preferenza e l'obiettivo strategico del governo turco è senza dubbio quella di una piena
adesione all'Ue. Ma la popolazione turca non crede che l'Ue sarà equa con noi, ha perso le speranze", ha quindi evidenziato Davutoglu ricordando come "la Turchia non può
tagliare i ponti con l'Europa così come con l'Oriente. Ma prima di chiedersi se includere la Turchia i leader Ue dovrebbero capire dove sta andando l'Europa", dove "vuole posizionarsi in
questo nuovo mondo". "La Turchia è storicamente parte dell'Europa e noi saremo
sempre europei anche se verremo rigettati" da Bruxelles ha quindi proseguito il ministro ribadendo che, di certo, oggi alla base della volontà di adesione di Ankara "non c'è il bisogno
di aiuti economici. Non abbiamo bisogno dell'Ue come nel 2004 ma anzi siamo pronti a fornire noi aiuti economici. Noi vogliamo essere parte dell'Europa in maniera uguale agli altri Paesi
membri".