"Non vedo la possibilità" di un ulteriore taglio del debito greco, ha detto il cancelliere Angela Merkel durante una conferenza stampa a Berlino, ricordando in tal senso anche le recenti considerazioni del ministro delle Finanze del suo governo, il "falco" Wolfgang Schaeuble. Si verrebbe a creare nuova insicurezza sui mercati finanziari, ha affermato il premier tedesco. Ma la Commissione europea e il Fondo monetario raccontano di un "buco" da finanziare per ild ebito greco da cinque a dieci miliardi di euro nel 2014. La Merkel sembra combattere contro l'inevitabile passaggio dal "volontario" PSI (Private sector involvement) già avvenuto nel 2012 per 100 miliardi di euro sul debito greco, all'OSI (Official sector involvement) il coinvolgimento del settore pubblico nell'haircut, cioè nella ristrutturazione del debito greco che oggi corre al 175% del Pil. Atene non può ripagare un debito di queste proprorzioni con l'economia in recessione dal sesto anno consecutivo.
Certo si può prendere tempo e rinviare il tutto a dopo le elezioni tedesche del 22 settembre, ma a quel punto si dovrà decidere se dare nuovi fondi ad Atene o ristrutturare il debito ogi al 90% in mano al settore pubblico. L'ex ministro greco delle Finanze, Petros Doukas, ha detto alla CNBC che Atene ha bisogno di un haircut del 40% del suo debito. http://www.cnbc.com/id/19794221
Insomma la vicenda greca torna movimentare il futuro dell'eurozona poiché una ristrutturazione concessa ad Atene aprirebbbe la via a simili richiesta da parte di Portogallo, Irlanda e forse di Cipro.