Alla fine anche il ministro per gli Affari europei, il brilante e dinamico Egemen Bagis, ha avuto un momento di pessimismo o di realistica presa d'atto che il suo paese non entrerà mai nella Ue. La Turchia, in lista d'attesa per la'Ue da 45 anni, e dal 2005 impegnata in negoziati di adesione che vanno avanti con il contagocce, probabilmente non entrerà mai nella Ue, prevede Egemen Bagis, ministro per gli Affari europei di Ankara. Bagis, molto vicino al premier Recep Tayyip Erdogan, e citato come possibile candidato sindaco di Istanbul l'anno prossimo, ha detto secondo la stampa turca che "a lungo andare la Turchia finirà come la Norvegia: avremo standard europei, saremo strettamente allineati, ma non uno stato membro".
L'affermazione di Bagis è molto importante perché fatta dal ministro turco competente per gli affari europei e suona come un sigillo di presa d'atto che le riserve francesi, tedesche e austriache sono insormontabili. Anzi dopo la vittoria della Merkel in Germania le possibilità di entrare nella Ue si fanno più remote, in un' Europa che fa sempre più fatica a trovare un nuovo baricentro dopo l'allargamento ad est e le sempre maggiori frizioni con la Gran Bretagna di Cameron, grande sponsor di Ankara nella Ue. Berlino ha sempre detto di preferire una partnership privilegiata con Ankara.
I negoziati di adesione avviati otto anni fa hanno permesso per ora di chiudere un solo capitolo negoziale su 35. Un magro bilancio. Fra i paesi Ue ci sono reticenze, spesso ufficialmente non dichiarate, verso un grande paese musulmano di 78 milioni di abitanti. Le trattative sono inoltre paralizzate dal contenzioso di Cipro, di cui la Turchia occupa il Nord dal 1974. E c'è preoccupazione per la libertà di espressione e i diritti umani, in particolare dopo la dura repressione delle grandi manifestazioni dei giovani turchi nel giugno scorso. Secondo Bagis sono i "pregiudizi" degli europei a frenare l'integrazione della Turchia. Ma, ha sostenuto, "devono capire che mettendomi in secondo piano non è a me che fanno male, fanno male a loro stessi". Posizione turca che vede l'Europa in posizione marginale se non accetterà di far entrare Ankara nel club e solo allora diventare davvero attore globale.
Secondo un recente sondaggio del Marshal fund i turchi sono sempre meno interessati all'ipotesi di una adesione all'Ue, con un 44% a favore contro il 48% l'anno scorso e il 73% nel 2004. Gli europei sono ancora più freddi: solo il 20% dei cittadini Ue vede con favore un possibile ingresso di Ankara.