Il flusso di migranti bloccato al confine macedone sta mettendo in ginocchio le residue capacità di assistenza della Grecia. Messa alla strette, Atene ha chiesto alla Ue 480 milioni di euro in fondi di emergenza per fornire accoglienza a 100mila rifugiati. Lo ha annunciato il governo di Alexis Tsipras, avvertendo che il flusso di migranti rischia di compromettere le già devastate finanze greche. «La Grecia ha presentato un piano di emergenza alla Commissione europea corrispondente a circa 100mila rifugiati» ha detto il portavoce del governo Olga Gerovassili. «Non possiamo sopportare l’onere di tutti i rifugiati in arrivo qui, sono misure temporanee, deve esserci une soluzione permanente nella quale i rifugiati vengono ricollocati» ha aggiunto. «La Grecia ha chiarito che userà ogni mezzo diplomatico disponibile per trovare la miglior soluzione possibile» ha detto Gerovassili. L’Austria e i Paesi balcanici hanno messo limiti di 580 persone al giorno all’ingresso dei migranti, che restano bloccati in Grecia al confine di Imodeni con la Repubblica di Macedonia dove ormai passano solo i profughi siriani e iracheni. Gerovassili ha detto che ci sono 25mila migranti nel paese mediterraneo e che la ex Repubblica jugoslava di Macedonia ne lascia passare solo «qualche decina» al giorno. In settemila hanno passato la notte all’addiaccio al confine di Idomeni, altri seimila sono bloccati sulle isole in attesa di fare la traversata verso Atene, dice l’agenzia Ana.
L’esercito greco sta aiutando a sfamare 10mila persone, ha detto Gerovassili. Altri sono aiutati da organizzazioni religiose e da ong umanitarie. Gerovassili ha aggiunto che i flussi di migranti dalla Turchia non accennano a diminuire, nonostante lo spiegamento di navi da guerra Nato a fianco delle pattuglie dei guardacosta turchi per fermare gli scafisti che continuano indisturbati nel loro traffico. «Non c’è stato un calo significativo del flusso, oggi ci sono stati poco più di mille arrivi, un dato considerato nella media» ha detto.
Prime riammissioni
La Grecia ha rimandato oggi in Turchia 69 migranti marocchini, algerini e tunisini che erano entrati illegalmente nel suo territorio. Lo riferiscono media locali, secondo cui altri 230, facenti parte dello stesso gruppo, saranno espulsi in Turchia entro domani. L’operazione è stata condotta sulla base di un accordo di riammissione tra i due Paesi siglato nel 2001. I migranti sono stati consegnati alle autorità turche al valico di frontiera di Ipsala e trasportati con dei bus alla Direzione dell’immigrazione di Edirne, in Tracia. L’accordo generale di riammissione tra Ue e Turchia, concordato a fine novembre, dovrebbe diventare operativo dal mese di giugno.