Il bisogno (la interminabile crisi economica in questo caso che dura dal 2009) aguzza l’ingegno. La Grecia di Alexis Tsipras alle prese con una terribile crisi dei migranti è in trattative preliminari con l’Iran degli aytollah che dopo la fine delle sanzioni economiche per il nucleare cerca nuove vie per far sì che il suo gas naturale e il petrolio trovi nuovi mercati e vie di sbocco.
L’ideo degli aytollah di Tehheran è di bypassare, almeno parzialmente, il passaggio nella Turchia di Recep Tayyip Erdogan, che ne ricava lauti guadagni per il disturbo e così, come sta facendo il presidente russo Vladimir Putin con l’Ucraina, trovare nuove vie di sbocco meno care e dirette verso l’Europa.
Atene è pronta a ricevere gas iraniano e carburante per le sue esigenze locali e creare una via di accesso per la nazione del Golfo Persico per la fornitura di petrolio e gas alle altre parti d’Europa. Lo ha detto il dinamico ministro dell’Energia greco Panos Skourletis.
La Grecia produce poco petrolio nell’Egeo settentrionale e quasi nessuna quantità di gas naturale anche se promettenti esplorazioni sono in corso in mare, mentre l’Iran è membro dell’OPEC e possiede riserve di gas che la BP britannica classifica come le maggiori al mondo.
I due paesi hanno concordato nel mese di gennaio che l’Iran fornisca greggio alla Hellenic Petroleum, il braccio pubblico di Atene (che la troika guarda caso vuole privatizzare) nel settore degli idrocarburi da raffinare in Grecia. “Questo accordo, il primo di questo tipo dell’Iran con una società europea dopo la revoca delle sanzioni, apre la strada per una cooperazione nel mercato del gas” ha detto Skourletis in un’intervista rilasciata ad Atene.
“La cosa certa è che l’Iran vuole iniziare a vendere il suo gas naturale trasportandolo via nave che utilizzano il sistema del gas liquefatto e dei rigassificatori”, ha detto il ministro. Il terminale di rigassificazione di Revithoussa nei pressi di Atene è una potenziale punto di ingresso per il gas iraniano, e un impianto programmato da tempo a Alexandroupolis, nel nord del paese, è un altro punto idoneo alle necessità.
L’Iran è interessato a entrambi i siti “per l’esportazione verso l’Europa”, ha detto Skourletis. Senza dimenticare che la Grecia possiede la prima flotta mercantile al mondo e al suo interno possiede molte navi per il trasporto di petrolio e gas liquefatto. Insomma sarebbe un accordo win win.