Le “non necessarie politiche di austerità imposte dall’Ue e dall’Eurozona” – e soprattutto dagli ordoliberali tedeschi come Wolfgang Schaeuble – “devono finire, per fare in modo che anche l’Italia possa seguire una politica di crescita”. Il premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz lo ha detto parlando con i giornalisti ad Ancona, a margine della cerimonia in cui è stato insignito della laurea honoris causa in Economia e Commercio Internazionale. In Italia, ha osservato, c’è anche un “alto debito, ma il problema è soprattutto nel rapporto debito/Pil: ridurre le spese non ha mai funzionato, bisogna fare in modo che l’economia cresca con gli investimenti”.
Per Stiglitz la cosa importante è che ”queste politiche di austerità finiscano, in modo che l’Italia possa seguire una
politica di crescita. Per crescere il Paese ha bisogno di investimenti nelle infrastrutture, nelle persone, nella tecnologia affinché le politiche possano portare più eguaglianza e più crescita economica”. Il problema è che gli investimenti fanno aumentare il deficit come fossero spesa corrente in quanto non c’è la cosiddetta “Golden rule” che avrebbe potuto consentire di non contabilizzarli nel defict dei parametri di Maastricht. Stiglizt ha sempre avversato le politiche di austerità in un momento di crisi economica e recessione mentre ha apprezzato la politica espansiva sia con l’acquisto di bond (Quantitative easing) e tassi a zero decisi dalla Bce a guida Mario Draghi.