E’ cominciata la riduzione del personale a causa della introduzione dell’automazione nelle banche? In Australia sembrerebbe di sì. La National Australia Bank Ltd. ha annunciato un piano per eliminare 4.000 posti di lavoro, ovvero circa il 12 per cento della sua forza lavoro, a causa dell’introduzione di nuove a tecnologie.
I rapidi miglioramenti nell’automazione e un passaggio verso la banca dati digitale sono i punti di questa svolta strutturale. Una scelta solitaria? Non proprio. La Nordea Bank AB, banca svedese di primaria importanza, ha annunciato la settimana scorsa 6 mila tagli di forza-lavoro a causa di una passaggio al digitale. Anche gli americani sono sulla stessa lunghezza d’onda. L’ex amministratore delegato di Citigroup Inc. Vikram Pandit a settembre scorso aveva dichiarato che circa il 30% dei lavori bancari nei prossimi cinque anni sarebbero stati eliminati. Non proprio una previsione rassicurante per i dipendenti del gigante americano.
Ma torniamo all’Australia. “Più automatizziamo e meno avremo bisogno di persone”, ha detto il direttore generale della National Australian Bank, Andrew Thorburn ai giornalisti a Sydney giovedì scorso” – riporta la Bloomberg -. E la riorganizzazione della forza lavoro sarà significativa”.
I tagli al costi del lavoro sarà pari a 770 milioni di dollari nei prossimi tre anni. Allo stesso tempo, la banca investirà massicciamente in tecnologia e automazione di processo, progettati per sostenere l’area della concessione dei prestiti. Insomma in Australia è partita la rivoluzione tecnologica nelle banche le cui onde si propagheranno nel resto del modo.