I dolori del giovane Kurz

Il giovane premier austriaco Sebastian Kurz, leader del partito popolare austriaco ed erede politico del cancelliere Wolfgang Schussel che nel 2000 formò il governo con il controverso Joerg Haider, vuole fare da ponte tra Bruxelles e i quattro paesi di Visegrad (Polonia, Ungheria, Slovacchia e Repubblica ceca). Ma Kurz comincia a capire che la sua strategia è politicamente molto rischiosa se non addirittura controproducente. I leader dei quattro paesi di Visegrad sembrano sempre più lontani dalle richieste di Bruxelles in tema di migranti e sicurezza, un elemento che difficilmente la piccola e neutrale Austria potrà seriamente contrastare senza laiuto della Germania di Angela Merkel. Anzi il giovane Kurz rischia di essere fagocitato da questa sorta di cupio dissolvi degli ex paesi della Cortina di ferro che sembrano allontanarsi sempre di più dall’acquis comunitario forse troppo velocemente acquisito ma non realmente assorbito.

Ma andiamo con ordine. Per dare un forte segnale politico di rottura a Heinz Christian Strache, il potente leader dei liberal-nazionalisti del Fpoe, suo ingombrante partner di governo a Vienna, il premier austriaco ha deciso di chiudere a tambur battente una confraternita chiamata “Germania”, una associazione pangermanica tra le tante che pullulano a Vienna dove sedeva nella carica di presiedente un esponente di spicco del partito di estrema destra Fpoe.

La decisione è arrivata dopo le rivelazioni di stampa secondo cui nel repertorio vi sarebbero stati anche canzoni naziste e anti-semite. L’esponente di spicco dell’Fpoe si è prontamente dimesso dalla confraternita quando è scoppiato lo scandalo ma ormai l’opinione pubblica chiedeva di più.  La Cancelleria austriaca ha deciso di dichiarare illegittima la confraternita di Wiener Neustadt (Vienna città nuova). Una procedura molto rara contro le potenti e poco conosciute confraternite viennesi, un’area politica molto vicina ai gruppi di estrema destra. Kurz ha ricordato che nella confraternita c’erano in repertorio varie canzoni inneggianti al nazismo, come rivelato dal settimanale Falter. Al premier popolare non è rimasto che intervenire con la richiesta di chiusura al ministero degli Interni per cercare di mandare un chiaro segnale di intransigenza verso quel mondo opaco delle confraternite pangermaniche. Un primo segnale di scontro tra la ideologia del partito cattolico-popolare e il suo alleato di governo.