La nozione chiave popperiana della falsificabilità per cui la conoscenza è fallibile (ricordate le varie “scale” da usare o abbandonare alla bisogna per trovare soluzioni nel libro di Umberto Eco Nel nome della Rosa?) implica che la società deve essere aperta a punti di vista alternativi. Non è dunque un bel segnale per le fresche democrazie liberali degli ex paesi comunisti, e in particolare, per quella ungherese. L’università, fondata a Budapest dal miliardario filantropo americano di origini ungheresi George Soros, la Ceu, è pronta a lasciare la capitale ungherese per trasferirsi a Vienna, a causa dell’incertezza legale, provocata dal governo di Viktor Orban, che non mai nascosto la sua opposizione alla permanenza dell’accademia privata. Lo ha annunciato il presidente-rettore dell’università Michael Ignatieff.
“Se entro il 1 dicembre non sarà firmato l’accordo governativo con lo stato di New York (sede americano della Ceu) per legalizzare la nostra presenza, noi lasceremo Budapest. Il nostro nuovo anno accademico inizierà a Vienna”, ha detto. Il governo ungherese, malgrado la pressione della diplomazia americana attraverso il nuovo ambasciatore degli Stati uniti, rifiuta la firma, e mantiene la Ceu nell’incertezza. Un brutto colpo per tutti coloro che credono nelle società aperte, nel dialogo e nel libero dibattito accademico.
Soros. costretto a fuggire dal suo Paese nel 1947 in Gran Bretagna e poi negli Usa, è un fervido sostenitore della società aperta, un concetto originariamente suggerito agli inizi degli anni inizi 30 da Henri Bergson e sviluppata in modo epistemologico dall’austriaco Karl Popper
Secondo Popper, nelle società aperte, il potere esecutivo deve essere tollerante, la struttura politicia attenta al cambiamento, consentendo a tutti di parteciparne ai processi decisionali. Nella convinzione che l’umanità non disponga di dogma assoluti, ma solo approssimazioni, la società dovrebbe dare la massima libertà di espressione ai suoi individui e l’autoritarismo non è mai giustificato. Ecco perché il “no” all’Università di Soros è in realtà il rifiiuto della teoria popperiana della falsificabilità e in buona sostanza della democrazia liberale. Se la conoscenza è provvisoria e fallibile la società deve essere aperta a punti di vista alternativi altrimenti ci si avvia verso la società che Popper chiamava tribale e del potere magico.