Un brutto colpo per i cristiani copti di Egitto già in grave difficoltà nel nuovo Egitto del dopo Mubarak. Ieri è morto presso al-Abassiya (Il Cairo), dopo una lunga malattia e dopo essere stato curato negli Stati Uniti, Papa Shenuda III, pontefice dei cristiani copti di Egitto, una minoranza che è sempre più nel mirino dei fondamentalisti islamici. Un gran numero di fedeli si è raccolto alla cattedrale copta di San Marco (al- Abassiya) per l'estremo saluto alla loro guida spirituale.
La morte di Papa Shenouda III arriva in un momento di paure crescenti per i cristiani copti d'Egitto, che si sono sentiti sempre più vulnerabili, poiché dopo la caduta del presidente egiziano Hosni Mubarak, che ne difendeva la libertà, la loro situazione si è via via fatta sempre più precaria. Nel nuovo Egitto i cristiani, pari a circa il 10% della popoalzione, si sentono sempre più perseguitati e sono stati numerosi gli incidenti, gli attentati alle chiese, e i conflitti di piazza che sono sfociati in conflitti sanguinosi tra musulmani e cristiani con l'esercito chiamato a sedare le opposte fazioni. Il tutto nell'indifferenza dell'Unione europea, preoccupata più della crisi economica dei debiti sovrani europei, che della deriva fondamentalista delle cosidette Primavere arabe. Il rischio è che se non arriveranno in fretta i fondi dell'Fmi e dell'Unione europa la crisi economica, in cui versa l'Egitto, farà acuire i contrasti sociali e religiosi e farà sprofondare il paese nell'intolleranza.