Dopo che l'economista americana Nouriel Roubini ha lanciato l'allarme sugli effetti recessivi di una cieca politica di austerità alla tedesca in un momento di crisi europea, arriva il campanello d'allarme di Standard & Poor's, l'agenzia di rating americana. A fine 2012 e all'inizio del prossimo anno l'Europa potrebbe vedere segni di ripresa con una modesta crescita, ma alcuni paesi «in particolare Italia, Spagna e Portogallo, affronteranno probabilmente una vera recessione». Lo afferma Jean-Michel Six, capo economista per l'Europa dell'agenzia Standard & Poor's presentando un rapporto sulla situazione economica del vecchio continente. Standard & Poor's conferma la previsione di una recessione moderata in Europa fino alla fine del terzo trimestre 2012, seguita da una ripresa ugualmente moderata a fine anno e nel 2013. L'andamento dell'economia europea sarà però frutto di un allargamento del divario dei tassi di crescita tra i Paesi dell'Europa "core", Germania, Francia e Benelux, rispetto ai Paesi meridionali, Italia, Spagna e Portogallo, che invece si avviano verso una recessione più profonda e più lunga. In Gran Bretagna la crescita probabilmente resterà sotto tono per gran parte del 2013. Opinione isolata?
Non proprio. Anche l'economista Roubini ha recentemente lanciato l'allarme all'ultimo workshop Ambrosetti a Cernobbio ricordando che tra l'ex capo economista tedesco della Bce Jurgen Stark e l'economista di Nomura Richard Koo, ha ragione quest'ultimo che invita a monetizzar e il debito, cioè a comprare bond da parte della banca centrale europea e a stampare moneta per svalutare l'euro.