Finalmente c'è l'ha fatta: Antonis Samaras a 61 anni è diventato premier della Grecia dopo essere entrato in parlmento a 26 anni: fanno 35 anni di attività politica. Non male. Per questo non si può certo dire che sia una faccia nuova della politica greca. Ma ciò che più preoccupa gli osservatori è la sua politica ondivaga sull'accettazione del cosidetto memorandum, le misure di austerità in cambio dei 130 miliardi di euro di prestiti alla Grecia. All'inizio Samaras, quando era all'opposizione, era contrario all'austerità, fino a far cadere il govero Papandreou che invece responsabilmente la sosteneva, poi è stato favorevole fino a cacciare Dora Bakoyanni del suo partito che invece voleva votarla. Oggi è favorevole al memorandum, ma con riserva. Il vero motivo per cui nessuno crede che questo governo possa durare molto sta proprio nella scarsa convinzione che Samaras sia convinto della bontà della politica di rigore: lui preferirebbe ridurre le tasse e aumentare stipendi e pensioni. Ma questa è l'ultima chiamata per la Grecia: se Samaras perde questa occasione la prossima volta i greci vorranno facce nuove.
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