Arriva una voce fuori dal coro sulla maxi-iniezione di liquidità da mille miliardi di euro operata dalla Bce, la cosiddetta Ltro. A mettere (parzialmente) in discussione la manovra che ha salvato l'Eurogruppo in crisi è un discepolo di Amartya Sen, Kaushik Basu, classe 1952. I maxi-prestiti a tre anni concessi agli istituti di credito dalla Bce porteranno "scompiglio" nell'economia mondiale quando il debito maturerà nel 2014 e nel 2015. È il monito del capo economista della Banca Mondiale Kaushik Basu. "È una montagna di debito e ci sbatteremo contro. Ci sarà un altro grande botto nell'economia globale nel 2014 e 2015", ha detto Basu, nel coso di un convegno ad Helsinki, riferisce l'agenzia Bloomberg. Le misure della Bce hanno fatto "guadagnare tempo" ma "non risolvono nessuno dei problemi alla radice", ha sottolineato l'economista indiano.
Considerando le circostanze, "non penso che la Bce avesse altre scelte a disposizione, ma quando si guadagna tempo bisogna sfruttarlo per agire, altrimenti la crisi ritornerà. E il rischio che ritorni c'e", ha aggiunto Basu. "La situazione in Europa resterà problematica per due-due anni e mezzo". Nello scenario migliore, ha concluso Basu, la crescita economica dell'eurozona segnerà una "stagnazione" fino al 2015 prima di riprendersi. Parole dure che non mancheranno di creare polemiche. La domanda a cui Basu non risponde è la seguente: ma cosa avrebbe dovuto fare Draghi con i tempi lunghi dei paesi Ue (vedi il caso Grecia) che rischiavano di far saltare la moneta unica?