Le cinque maggiori banche greche (National Bank, Alpha Bank, Eurobank, Piraeus Bank e
Hellenic Postbank) hanno accettato di partecipare al programma di 'buyback' necessario perché il paese ellenico riceva le rate del prestito internazionale che attende da mesi. Il piano
prevede che il governo di Atene riacquisti i titoli di debito detenuti dalle banche a un prezzo inferiore al valore nominale.
Il coinvolgimento delle banche elleniche in questa operazione di riacquisto che punta a togliere dal emrcato 30 miliardi di bond con dieci miliardi di spesa, non era scontato, dipendeva dalla partecipazione di altri detentori privati di bond e si sarebbe reso necessario per raggiungere gli obiettivi prestabiliti. Il Governo greco ha promesso uno "scudo" contro possibili ricorsi giudiziari ai bord delle banche che hanno deciso di aderire al buyback e subire quindi delle perdite rispetto al al valore nominale delle obbligazioni in bilancio.
L'operazione é destinata a pesare notevolmente sui bilanci degli istituti, che però hanno bisogno che gli aiuti vengano sbloccati per poter essere ricapitalizzate dato che dei 30 miliardi di aiuti 23 sono destinati proprio alle banche greche.
Il termine per aderire al 'buyback' scadeva oggi ma il governo greco non rilascerà dati ufficiali fino a lunedì prossimo. Non é quindi ancora noto quanti dei 15 miliardi di bond detenuti dalle banche verranno effettivamente ceduti al governo di Atene.
Resta ancora senza risposta la domanda se gli hedge fund che hanno in mano 25 miliardi sui 62 complessivi interessati all'operazione, abbiano fatto proposte di adesione e a che prezzo.