Dopo Parmalat i francesi vogliono Alitalia, con gli stessi risultati per l’Italia

Parmalat rimessa in sesto da Bondi è passata poi in mano francesi di Lactalis che hanno usato il tesoretto della società italiana rimessa in sesto dal commissario straordinario per investimenti negli Stati Uniti. Inoltre hanno deciso di razionalizzare gli stabilimenti italiani, contravvenendo ai patti sulla salvaguardia dell'italianità della società. Perdere Parmalat ha significato perdere il centro decisionale di una importante e strategica società del paese. La vicenda Parmalat non è un buon precedente per vedersi sfilare i migliori gioielli di famiglia. Le conseguenze come nel caso Parmalat devono far riflettere per le potenziali conseguenze sulla perdita dei brevetti e dell'occupazione in Italia.

Con la vicenda Alitalia che rischia di essere ceduta ad air france si rischia di fare il bis della cessione di Parmalat, con risultati altrettanto negativi per la competitività complessiva del paese.

La domanda è: può un paese a vocazione industriale, finanziaria e turistica rinunciare a una compagnia aerea di bandiera? La risposta ovviamente è no, non può perché  un paese non può farcela senza infrastrutture di base che ne fanno il centro delle sue operazioni. Banale da capire: altrimenti perché Germania e Francia non fanno altrettanto e rinunciano alla loro compagnie di bandiera?

Considerazione finale: e se mettessimo Bondi a mettere a posto i conti di una Alitalia di nuovo in mano al Tesoro italiano? Chi avrrebbe paura di una ipotesi del genere?

  • marco esposito |

    Certo é l’ennesima beffa per I poveri italiani, non abbiamo venduto ai francesi quando era logico vendere. Abbiamo speso altri 6/7 miliardi per risanarla poi la si é regalata ai nostri migliori imprenditori che essendo I migliori la venderanno Loro traendone un profitto. Non ho parole.

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