L’inconscio collettivo dell’elettore in mano a giornali e social network, meno alla tv

Quali media influenzeranno maggiormante gli elettori della attuale campagna elettorale italiana? Mi pare evidente che la televisione abbia diminuito la sua presa diretta e che le trasmissioni politiche in tv siano diventate dei piccoli e rumorosi bar sport dove ognuno "grida" le sue ragioni all'altro e non spostano minimamente le intenzioni di voto di chi ascolta annoiato in poltrona. Sono diventate trasmissioni apodittiche, senza reale dimostrazione di quanto si afferma e quindi sostanzialmente nulle.

Diverso il caso dei social network e dei giornali)che invece pesano assai di più nel senso che influenzano il percepito, il sustrato incoscio dell'elettorato. Cioè contribuiscono a formare un sentimento di delusione se non di esclusione verso alcuni partiti o alcune proposte politiche rispetto ad altre facendo sì che una parte dell'elettorato non vada a votare mentre l'altra si presenti compatta.

Se uno segue attentamenete i social network trova notizie, indiscrezioni, sberleffi e opinioni graffianti, che costruiscono una sorta di "inconscio collettivo" dell'elettore direbbe Jung, rivale ed erede di Freud, formando un sentimento di opposizione a una visione politica più che a un partito e che però alla fine risulterà  determinante nel momento della scelta nell'urna.

I giornali e i social network sono più incisivi perché spostano gli elettori indecisi e aiutano a formare una opinione diversa di quanto si aveva in precedenza mentre la tv consolida l'esistente o il già percepito per di più in modo passivo. I social network e i giornali lavorano invece attivamente sull'inconscio e spostano le percezioni mentre la tv lavora su quanto già acquisito e non fa altro che rinsaldarlo.

Ecco perché in questa campagna elettorale 2013 conteranno di più, anche in Italia dopo quanto accaduto nell'ultima corsa presidenziale negli Stati Uniti, i quotidiani e i social network della  televisione.