Non se vorrebbe più parlare ma la Grecia resta il ventre molle o l'anello debole dell'eurozona e su questo piccolo paese è dal novembre 2009 che continuano a scatenarsi gli assalti dei nemici dell'euro e degli speculatori internazionali che scommettono (a volte con lauti guadagni come nel caso della ristrutturazione) sul crollo della moneta unica. Sotto accusa ora ci sono i piani di austerità che cercano di far pagare le tasse agli evasori, ridurre la corruzione e trasformare un paese arretrato in un membro a tutti gli effetti dell'Unione europea.
L'ultima "bufala" parla di mercenari della Blackwater che proteggono il governo in carica e sorvegliano la polizia, per timore di un golpe. I mercenari o contractor come sono noti oggi della Blackwater secondo queste fonti poco attendibili controllerebbero la polizia in Grecia, mentre voci di un colpo di stato si starebbero diffondendo. Lo riferisce il sito Informare per resistere. (http://www.informarexresistere.fr/2013/03/01/grecia-mercenari-della-blackwater-proteggono-il-governo-e-sorvegliano-la-polizia-per-timore-di-un-golpe/#axzz2MNGqTL5R) che però non porta ovviamente nessun dato a conferma delle sue fonti.
Secondo queste fonti la situazione sarebbe estremamente tesa e che i mercenari sarebbero presenti principalmente per proteggere il governo e il parlamento dai tumulti che dovrebbero esplodere sotto forma di rivoluzione o controrivoluzione. Addrittura secondo queste fonti già un complotto per la destabilizzazione, che coinvolgeva l'estrema destra e la stessa polizia, sarebbe stato scoperto. Quando sarebbe avvenuto il colpo di stato fallito? Chi l'ha scoperto? Nessuna risposta. Strano per un evento così grave.
La disinformazione prosegue mescolando cose note con altre completamente inventate: nel corso degli ultimi 12 mesi la Grecia ha visto ondate di manifestazioni di massa, rivolte, scontri tra polizia e manifestanti, attacchi armati a locali pubblici, aggressioni dei fascisti (di Alba Dorata) a migranti, così come, ovviamente, il completo collasso dell’economia. Naturalmente sono completamente ignorati i dati positivi che ho riportato precedentemente
Secondo queste fonti in Grecia "I lavoratori assumono il controllo delle fabbriche. La strategia della tensione è già cominciata; Il governo è sotto assedio ed è protetto da mercenari; Ora si parla apertamente di colpo di stato militare; Un insider avverte che la rivoluzione (o la controrivoluzione) è imminente; Strategia della tensione" .
Ma non basta. Ci sarebbe ancora di peggio. "Pochi giorni sarebbe stato scoperto un complotto della polizia in collusione con l’estrema destra, per avviare una strage di poliziotti da attribuire agli anarchici, probabilmente questo verrebbe quindi usato come pretesto per introdurre la legge marziale o lo stato di emergenza. Il complotto sarebbe stato sventato (23 persone sono state arrestate) dalla Blackwater in collaborazione con agenti di polizia fedeli al governo". Insomma una riedizione della strategia delle tensione che insanguinò le piazze d'Italia tra il 1970 e il 1980.
La troika ad Atene.
Intanto è scattato il primo colloquio ieri domenica 3 marzo fra il ministro greco delle Finanze, Yiannis Stournaras, con la troika. Durante l’incontro sono state affrontate le questioni più delicate che riguardano la riduzione del numero dei dipendenti statali (ce ne sono 650mila in esubero) , l’accelerazione delle privatizzazioni (non ne è stata fatta nemmeno una in tre anni), la lotta all’evasione fiscale e ricapitalizzazione delle banche. La visita dei rappresentanti della troika ad Atene coincide con l’assegnazione delle due tranche del prestito accordato alla ad Atene per uscire dalla crisi. La prima, da 6 miliardi di euro, riguarda il primo trimestre 2013 e la seconda, da 2,8 miliardi, è quella del mese di marzo 2013.
Un altra ristrutturazione del debito?
E il debito pubblico? Daniel Gros, direttore del Ceps di Bruxelles, un anno fa disse che ci sarebbe stato bisogno di un terzo piano di aiuti con allungamento delle scadenze del debito e riduzione degli interessi, ma a quel punto ormai sarà debito in maggior parte in mano agli stati e quindi più facile da gestire nel corso di un futuro summit europeo. Ma per ora non se ne più parlato. E' evidente che questa è la soluzione ma che verrà presa solo dopo le elezioni tedesche di settembre. Ogni accelerazione sul tema è destinata a fallire.