Sono stato a Lubiana la settimana scorsa per un reportage sulla crisi slovena che rischia di essere il sesto stato dell'eurozona a chiedere aiuti ai partener europei e all'Fmi. Per volare da Milano, sia da Linate o da Malpensa su Lubiana non ci sono voli diretti, da quando Alitalia ha smobilitato da Malpensa per arroccarsi nella ridotta di Roma. Così per andare a Lubiana si può passare da Vienna (Austrian Airlines) o da Francoforte (Lufhansa) o da Parigi (Air France) ma con costi iperbolici e tempi di percorrenza raddoppiati a causa del fatto che non c'è nessuna concorrenza italiana. Inoltre i posti sono sempre prenotati in anticipo per cui come durante periodi di vacanza come a Pasqua non si trova neanche un posto. Così ho preso l'aereo da Milano-Linate per Ronchi dei Legionari, l'aeroporto di Trieste e da lì ho proseguito in auto verso Lubiana, capitale della Slovenia.
Ancora una volta si ripropone il completo disservizio provocato dalla mancanza di un hub centrale nel Nord Italia fagocitato dagli interessi locali dei piccoli aeroporti che però non hanno tutti i collegamenti necessari, ma fanno scalo su centri al di là delle Alpi per collegamenti internazionali.
Sembra di essere tornati ai tempi dei capitani di ventura del Rinascimento e dei piccoli staterelli italiani che si facevano la guerra schierandosi con i francesi o gli spagnoli con cui si alleano a seconda dei vantaggi del momento.