Tra segreto bancario e liquidità bancaria c'è un nesso importante, da non sottovalutare in un momento di crisi dei debiti sovrani ancora in atto in Europa e soprattutto nell'eurozona. Il segreto bancario vacilla in Austria e il governo del cancelliere Werner Fayman, sempre più isolato in Europa, ha deciso di negoziare un alleggerimento del segreto e lo scambio di informazioni dopo che il Granducato del Lussemburgo guidato dal premier Jean-Claude Juncker ha accettato dal 2015 lo scambio di informazioni con gli altri Paesi Ue. Il ministro del Bilancio francese Bernard Cazeneuve, ha minacciato addirittura di mettere Vienna nella lista nera se non accetterà lo scambio automatico di informazioni contro l'evasione fiscale.
La svolta riguarderebbe solo i titolari stranieri di conti e non gli austriaci, secondo il cancelliere austriaco.
Ma quali potrebbero essere i risvolti sulle banche austriache e del Lussemburgo dove gli assetts bancari sono un multiplo del Pil, una volta deciso di abrogare il segreto bancario? Una crisi di liquidità non è da escludere e allora ecco spiegato perché della estrema prudenza di Vienna e del rinvio al 2015 per le modalità applicative e la cooperazione nel caso del Lussemburgo. Vienna ha ben 57 miliardi di euro di non residenti nelle sue banche, di cui 25 di società o persone fisiche tedesche. La cautela è d'obbligo.