Istanbul, la rivolta dei chapul, un nuovo verbo inventato dai giovani anti-Erdogan

Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan non è stato esattamente conciliante verso i manifestanti la scorsa settimana, condannando i manifestanti come "estremisti" e "saccheggiatori" che cercano di destabilizzare il paese. Ha anche parlato di forze straniere che complottavano contro la Turchia e il suo governo e ha bocciato decisamente  Twitter, che ha accusato di essere la "peggiore minaccia per la società."

Il riferimento di Erdogan ai manifestanti come "capulcu" (saccheggiatori) su Twitter ha impazzato racconta Foreign Policy. I giovani turchi, utenti dei social media, hanno anglicizzato la parola a "chapul" – che è diventato sinonimo di resistente alla polizia e ai divieti anti-laicità e  a vivere secondo costumi occidentali.

Secondo una definizione del dizionario della protesta , chapul è un verbo che significa "resistenza alla forza" – per "chiedere giustizia" e "difendere i diritti." Quando una protesta cambia anche la lingua e inventa nuove parole significa che il movimento è una rivolta profonda nei costumi e nella società di un paese. La protesta di Gazi Park non permetterà più al coservatorismo islamico di far tornare indietro il paese.

  • Gulsum |

    “Gezi” non e’ “Gazi”.

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