L’India chiama Raghuram Rajan alla Banca centrale, quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare

L'India, uno dei cinque paesi appartenenti ai Brics, il famoso acronimo inventato nel 2001 dall'analista Jim O'Neill, ha chiamato Raghuram Rajan -   ex capo economista del Fondo monetario internazionale, uno dei pochi che nel 2005, insieme a Nouriel Roubini, predisse la crisi dei mutui subprime americani – a guidare la sua banca centrale. Il tutto mentre  il paese asiatico cerca di difendere la rupia che è precipitata martedì al suo minimo storico in una caduta apparantemente senza paracadute.

Rajan, 50 anni, una delle menti più brillanti in campo economico del mondo, prenderà il posto di Duvvuri Subbarao, il cui turbolento mandato quinquennale termina il 4 settembre prossimo, proprio nel mezzo di un outlook in peggioramento per la terza più grande economia dell'Asia, dopo Cina e Giappone.

In termini di politica monetaria, Rajan è visto come un pragmatico le cui opinioni in materia di inflazione sono sostanzialmente in linea con quelli di Subbarao, che ha combattuto una dura battaglia (ma infruttuosa) per la stabilità dei prezzi durante la maggior parte del suo mandato in un'economia afflitta da strozzature sul fronte dell'offerta.

Il problema in India è il consenso politico e la volontà di esecuzione delle riforme che sono sempre più necessarie al suo decollo economico.

In una recenente intervista con l'agenzia internzionale Reuters concessa a marzo, Rajan aveva detto di ritenere ragionevole l'inflazione al  5 per cento in una economia in via di sviluppo, mettendosi sulla stessa lunghezza d'onda di quanto fatto da Subbarao, che ha fissato il 5 per cento come obiettivo a medio termine e il 3 per cento come obiettivo a un lungo termine.

Rajan vorrebbe però favorire  la formazione di un comitato di politica monetaria, in contrasto con gli attuali poteri pratcamente autocratici cui gode il governatore, una modifica che portrebbe la RBI, la banca centrale indiana, più in linea con la prassi in uso nelle  principali banche centrali del mondo.

Raghuram Rajan è altamente credibile, un economista esperto, dotato di una lucidità invidiabile  (è un piacere intervistarlo come mi è capitato personalmente per l'acutezza e la chiarezza del pensiero anche sui temi più controversi) ma non mai guidato una banca centrale . Quindi gli analisti gli staranno con gli occhi puntati addosso per vedere se commetterà errori .

Rajan è stato nominato dal governo per un mandato di tre anni. Subbarao fu inizialmente nominato anche egli per tre anni, poi il suo mandato è stato  prorogato di due anni.

Lo scenario in cui è chiamato a interveniere è di emergenza. La rupia ha perso circa l'11 per cento nel 2013, diventando la moneta con la peggiore performance in Asia, e sebbene a luglio la RBI (Reserve Bank of India) abbia  drenato liquidità e aumentato i tassi di interesse a breve le mosse non sono riuscite a fermare il declino della moneta.

Cosa si inventerà Raghuram Rajan per risollevvare le sorti della rupia? Userà la sua enorme esperienza maturata all' Fmi, nelle università americane dove ha insegnato, e cercherà di salvare l'India dagli effetti del graduale ritiro della politica di Quantitative Easing deciso dalla Fed di Ben Bernanke, un governatore anch'egli giunto a fine mandato. Si rivela sempre di più che oggi avere un buon governatore è la scelta più importante subito dopo quella del capo di stato o di governo per una nazione. Non a caso la Gran Bretagna è andata  a cercare il suo nuovo banchiere centrale in Canada, una scelta che a molti è apparsa singolare ma che invece segnala l'importanza di avere l'uomo giusto sulla tolda di comando della politica monetaria senza guardare al colore del suo passaporto. Si potrebbe dire che per i governatori vale il motto di John Belushi: "Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare". Buona fortuna Raghuram!