Il fattore iraniano resta un elemento chiave per capire le mosse occidentali e dell'America in particolare sulla Siria. Ma mentre Washington medita sul da farsi, l'Iran del nuovo corso ha installato 310 centrifughe di nuova generazione per l'arricchimento dell'uranio nell'impianto di Natanz ed è pronto a testarle. Lo riporta il nuovo rapporto dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) di Vienna, il primo da quando si è insediato il nuovo presidente iraniano, Hassan Rohani che ha sostituito l'ex presidente Ahmadinejad.
"L'Iran ha continuato a installare centrifughe IR-2m in uno dei suoi impianti", si legge nel rapporto, secondo cui a maggio le centrifughe installate risultavano essere 698, mentre ora sono
1.008, ovvero 310 in piu'. Non è una buona notizia perché proprio dall'uranio arricchito oltre una certa soglia si può ricavare il combustibile per costruire la bomba atomica degli ayatollah.
La stessa Aiea, in contemporanea con la diffusione del nuovo rapporto, ha reso noto che il 27 settembre ci sarà un nuovo incontro con i delegati iraniani. Il round di colloqui sul discusso e controverso programma nucleare di Teheran (che l'Occidente però accusa di obiettivi militari) si svolgerà'come al solito a Vienna, dove ha sede l'agenzia delle Nazioni Unite. Potrebbe essere l'occasione per Rohani di mettere le carte in tavola.