L’ex operaio Alfa Romeo che non potè comprarsi l’Alfa 33

E' una storia comune, una delle tante di quei 35mila ex dipendenti Alfa Romeo ora in pensione e che spesso ricordano un passato industriale che non c'è più.  Una storia di un ex operaio Alfa Romeo che mi parlava questa mattina del tutto casualmente e con orgoglio intatto negli anni dei suoi 25 anni passati allo stabilimento produttivo di Arese, alle porte di Milano. Il discorso era tutto un ripercorrere episodi passati di una tradizione operaia meneghina oggi del tutto scomparsa. I tempi di lavorazione, la precisione dei basamenti del motore, l'immenso  reparto verniciatura, il settore progettazione, la pista di collaudo. Un mondo oggi finito, dimenticato, sepolto, sparito nel nulla. Ma c'è una cosa che non aveva ancora digerito. Non tanto la chiusura della fabbrica, ma la mancata possibilità di comprare con lo sconto riservato ai dipendenti con almeno 25 anni di anzianità, un'Alfa 33, l'auto che sognava di acquistare. Gli mancava un solo mese ai fatidici 25 anni ma ormai doveva andare in pensione e così non potè, 18 anni fa, comprarsi l'Alfa dei suoi sogni. Senza il forte sconto aziendale si dovette rivolgere a una più modesta Seat. E quella scelta ancora gli duole. Avrebbe voluto acquistare un 'Alfa come ricordo per una fabbrica e un mondo che non c'è più. Ma per un mese non potè acquistare l'Alfa 33.

  • maurizio carra' |

    Concordo pienamente con claudio,ma guardando
    la quantita’ di Audi,Bmw,Mercedes che circo=
    lano per le nostre strade verrebbe naturale
    sostituire l’ultimissimo aggettivo con …
    italiana.

  • Claudio |

    Tra le rovine di Arese e il delirio immobiliare del Portello si aggirano i fantasmi di Luraghi, Satta, Jano, Romeo e tutti coloro che hanno speso la vita per costruire un mito distrutto dalla stupidità’ umana.

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