Yellen dovrà togliere la “droga” del QE, ma con prudenza

La Fed volta pagina ed non sarà più quella di Ben Bernanke. Con l'arrivo di Janet Yellen si cambia perché sarà proprio lei a decidere quando far scattare il tapering, cioè la riduzione del Quantitative easing, il taglio degli acquisti di bond da parte della Fed, oggi a 85 miliardi di dollari al mese. Le priorità sono ridurre la disoccupazione, controllare l'inflazione, far ripartire il Pil americano ed evitare che il tapering impatti sull’economia globale e soprattutto sugli emergenti che sono terrorizzati dalla fuga di capitali a ritroso che può provocare l'aumento dei tassi dei bond decennali Usa.

Un compito da far tremare le vene ai polsi. La Yellen sarà più prudente rispetto a Bernanke per l'avvio dell’exit strategy, che forse si  sposta al 2014. Troppi problemi politici come lo  shutdown e l'innalzamento del tetto del debito, troppa politica litigiosa con i Tea party che fanno esplodere una "guerra civile" all'interno del partito repubblicano. Così la Fed deve intervenire a rassicurare i creditori, soprattutto i cinesi sempre più nervosi sul fatto che un default possa far saltare il pagamento degli interessi e dei debiti del gigante americano sempre più litigioso sul fronte della politica interna.

La Fed negli ultimi anni ha immesso liquidità mentre la Bce ha pronto un nuovo LTRO e la Banca del Giappone ha raddoppiato la propria base monetaria. A che serviva tutta questa liquidità ? La liquidità è stata usata per contenere gli effetti nefasti del dopo Lehman Brothers, che lo ricordiamo fino al 15 settembre 2008, data del default,  non era una banca retail e quindi venne considerata dalle autorità del Tesoro Usa senza rischi eccessivi verso i risparmiatori al dettaglio. Non è andata esattamente così, anche perchè i derivati di Lehman Brothers erano disseminati come mine pronte ad esplodere in molte istituzioni nel mondo e a piene mani, tra cui i comuni italiani. E le esplosioni di quelle mine finanziarie non sono ancora finite ai giorni nostri.

 Il problema è che il mercato globale è ormai drogato dalla liquidità facile, cioè è fortemente dipendente dalle politiche monetarie non convenzionali delle banche centrali. Una ciambella di salvataggio a cui gli investitori si sono abituati e ora è difficile uscire dai tassi bassi e dagli acquisti di bond e mutui. Anche l'Fmi di Christine Lagarde ha invitato alla cautela la Fed nella sua azione di tapering perchè nessuno sa come i mercati potrebbero reagire. Ciò significa che la Yellen deve evitare di far arrabbiare o spaventare l’economia globale. Il terrore è che gli Usa possano tornare ad essere l'inizio di una nuova scossa tellurica  quando la Fed deciderà di ritirare liquidità. Sul tema non c'è letteratura e nessuno sa cosa possa accadere, insomma siamo in terra incognita. Hic sunt leones.

Il problema è che  il tapering del QE3 potrebbe impattare sui Brics. Per questol'India del nuovo governatore Raghuram Rajan ha alzato i tassi mentre la Turchia non lo vuole fare per non vuole frenare la crescita del Pil in vista delle politiche amministrative del 2014 che il premier Erdogan non vuole perdere. Tutti comuqnue sono appesi al tapering e quindi alla decisioni della Yellen, la scelta più importante del 2013 del presidente americano Barack Obama.