Dopo aver partecipato alla guerra in Afghanistan gli stati occidentali (tra cui l'Italia) si faranno soffiare la partecipazione alla ricca corsa all'oro nero scoppiata nel paese asiatico dalla dinamica Turchia e dagli Emirati Arabi Uniti? L'incredibile notizia arriva dal ministro afghano che ha parlato di sei pozzi già scoperti in Afghanistan del nord al confine tagiko e di interesse di turchi e di arabi del Golfo per lo sfruttamento delle preziose risorse.
Ma andiamo con ordine. La Turchia parteciperà allo sviluppo di giacimenti di petrolio in Afghanistan, ha affermato il ministro dell'energia turco, Taner Yildiz, lunedì scorso nel corso di una intervista rilasciata all'agenzia statale turca Anadolu.
Secondo il ministro, il governo afgano ha approvato la partecipazione della Turkish Petroleum Company (TPAO) per lo sviluppo di giacimenti di petrolio del paese.
In precedenza, il ministro afgano delle Miniere e del Petrolio, Wahidullah Shahrani, aveva detto al sito web Trend che, attualmente, sono stati stati scoperti già sei giacimenti di gas e petrolio in Afghanistan, e il lavoro di indagine è ancora in corso in alcuni di questi campi.
Il ministro ha anche precisato che in un prossimo futuro la società statale turca TPAO e la compagnia petrolifera Dragon degli Emirati Arabi Uniti inizieranno la perforazione di pozzi del giacimento di petrolio afgano–tagiko, situata nel nord dell'Afghanistan.
C'è da chiedersi dove siano le compagnie occidentali dopo che i rispettivi eserciti hanno stazionato in Afghanista per anni a un prezzo altissimo in vite umane e mezzi profusi per la stabilizzazione del paese.
Non solo. La Turchia gioca anche d'anticipo sulle possibili eliminazioni delle sanzioni economiche americane all'Iran annunciando che importerà almeno 5 milioni di tonnellate di greggio iraniano, l'anno prossimo. Il motivo? Ogni taglio maggiore delle importazioni di petrolio del paese sul Bosforo dall'Iran del presidente Rouhani può diventare una "minaccia" alla crescita dell'economia turca, ha detto il ministro dell'energia turco Taner Yildiz.
Il ministro Taner Yildiz ha spiegato, in un briefing a margine del Congresso mondiale dell'energia, che la Turchia sta anche importando 10 miliardi di metri cubi di gas dall'Iran, aggiungendo che aumenterà l'acquisto del gas, se sarà disponibile sul mercato.
Il governo filosilamico turco è anche pronta ad acquistare più gas dall'Iraq, se il Nord Iraq aumenterà la sua produzione di gas. La fame di energia di Ankara sta facendo aumentare i contatti con i fornitori di energia dell'area. Se le relazioni tra Usa e Iran, congelate dal 1979, dovessero migliorare dopo i colloqui in corso a Ginevra, la Turchia del premier Recep Tayyip Erdogan ne trarrebbe giovamento perché potrebbe aumentare le importazioni di gas e petrolio iraniano per il suo apparato industriale.