Soffia un vento di destra nazionalista e populista in Europa centrale. Un brutto segnale in vista del voto di maggio 2014 per le elezioni europee che rischiano di diventare un momento di rifiuto del processo di integrazione e il ritorno ai nazionalismi del 900.
Marian Kotleba , ex leader del gruppo di estrema destra Slovenska Pospolitost e leader di un piccolo partito nazionalista slovacco, si è rivelato una brutta sorpresa per la giovane democrazia slovacca, regione dove operano centinaia di imprese italiane. Domenica 24 novembre , è stato eletto capo della regione di Banska Bystrica nel centro del paese.
Il politico ha più che raddoppiato la sua performance tra i due turni elettorali. Aveva ottenuto appena il 21,3 % dei voti al primo turno , il che rendeva teoricamente molto difficile l'elezione finale. Ma domenica ha raggiunto la percentuale del 55,5 % dei voti nel duello contro Vladimir Manka , membro del partito socialdemocratico al potere. Un segnale inquietante da non prendere sottogamba.
Kotleba è noto per le sue idee estremiste e le sue simpatie neo-nazistae. I membri del suo partito, "Slovacchia nostra" indossano uniformi ispirate a quelle tristemente note dei nazisti della Seconda Guerra Mondiale e hanno difeso il governo fantoccio durante l'occupazione tedesca nel corso della Seconda Guerra mondiale. Non solo. Il partito nazionalista slovacco ritiene la Nato una "organizzazione terroristica". In passato è stato arrestato diverse volte per i suoi comportamenti estremisti , soprattutto nei confronti della minoranza rom in Slovacchia. La crisi economica sta rendendo questi piccoli movimenti sempre più popolari e pericolosi. Un fenomeno che rischia di diventare sempre più ampio in tutta l'Europa centro orientale.
In un dibattito televisivo durante la campagna elettorale, Marian Kotleba aveva sostenuto che i rom , che rappresentano il 9,3% della popolazione slovacca , dovrebbe essere negata l'indennità di disoccupazione e altre prestazioni sociali . Proposte populiste di destra che però stanno trovando sempre più terreno fertile in Europa centrale. Un segnale inquietante da non sottovalutare, visti soprattutto i buoni rapporti economici tra Italia e Slovacchia..