Australia: al via class action per interessi troppo alti delle banche

La notizia è di quelle da seguire anche se viene down under, dall'altro emisfero e potrebbe sembrare a noi italiani sempre troppo occupati su questioni domestiche ininfluente. Ma in materia di class action bancarie mai dire mai. Per cui meglio seguire con attenzione ciò che stanno facendo gli amici australiani perché come diceva il poeta nessun uomo è un'isola, tanto meno se uomo d'affari.

Ha preso il via oggi, davanti alla Corte federale in Melbourne, la più grande class action d'Australia, intentata da 43.500 clienti della grande banca Anz, una della 'quattro grandì nel Paese, contro la pratica di addebitare interessi esorbitanti per i saldi negativi in eccesso sulle carte di credito, e per gli scoperti sui conti. Un'azione collettiva che potenzialmente può riguardare chiunque abbia un conto in banca, e penalizzare per miliardi di dollari le banche australiane.

Lo studio legale Maurice Blackburn, che rappresenta i clienti della Anz, sostiene che quattro tipi di oneri e commissioni addebitate (inclusi quelli per i pagamenti tardivi sulle carte di credito), per somme fino a 45 dollari (31,5 euro), sono da considerare esorbitanti e quindi illegali, in quanto non riferibili a servizi forniti dalla banca. E chiede alla banca la restituzione di circa 50 milioni di dollari (35 milioni di euro) ingiustamente addebitati.

Le leggi sui contratti e sull'equo commercio non permettono a un soggetto come una banca di imporre delle penali, ma solo oneri equi per servizi resi, ha detto ai giornalisti l'avvocato che guida la class action, Andrew Watson, prima dell'udienza." Se sarà stabilito che questi oneri sono in realtà delle penali, allora è chiaro che ciò costituisce un precedente per tutte le banche", ha avvertito. La Anz ha finora dichiarato soltanto che difenderà "vigorosamente la causa e che ha pieno diritto ad addebitare oneri ai clienti".