La FIGC aveva avvisato nel suo sito Vivo azzurro: “Domenica 16 novembre, lo stadio “G. Meazza San Siro” di Milano ospiterà Italia-Croazia, partita che avrà inizio alle ore 20.45. Per questa importante gara di qualificazione all’Europeo 2016 è previsto un grande afflusso di gente da tutta la regione Lombardia. Si consiglia, pertanto, ai Tifosi che volessero recarsi allo stadio, di acquistare i biglietti in anticipo, al fine di evitare la formazione di probabili lunghe code ai botteghini”.
Le code si sono formate comunque, ma inutilmente perché i botteghini sono stati chiusi inspiegabilmente alle 17.00 lasciando me e altre centinaia di tifosi senza alcuna possibilità di acquistare i biglietti che avrebbero potuti essere venduti fino a pochi minuti prima l’inizio della partita e, invece, sono stati bloccati 3 ore e 45 minuti prima dell’incontro di calcio.
Così sono andato in un affollato bar in centro città a vedere la partita in tv insieme a centinaia di altri tifosi delusi contro le assurde regole di vendita dei biglietti.
Non solo. Ho visto giapponesi che acquistavano incauti da loschi figuri biglietti falsi con cui sono rimasti ovviamente fuori dallo stadio di San Siro e bagarini che proponevano fino a 180 euro per un biglietto con cui gli incauti non avrebbero potuto comunque entrare perché nessuno avrebbe fatto loro il cambio del nominativo con le biglietterie chiuse.
Ma la scena che più mi ha colpito è stata vedere un padre con due ragazzi di 7-8 anni e madre sconvolta al seguito che è uscito di corsa e trafelato dallo stadio a pochi minuti dall’inizio della partita gridando ai quattro venti che gli avevano lanciato i fumogeni a poci metri dal suo posto. Accusava gli steward e le forze dell’ordine di non aver fatto niente contro i facinorosi (la partita è stata sospesa due volte) e chiedeva il rimborso dei biglietti che non gli avevano garantito la visione in sicurezza di una partita di pallone con la sua famiglia al seguito. Aveva comprato i biglietti in anticipo come suggerito, ma non pensava che i fumogeni fossero compresi nel prezzo. Un brutta serata quella di San Siro tra Italia e Croazia sia per la prestazione mediocre della nostra nazionale, sia dell’organizzazione complessiva della serata che ha permesso a dei facinorosi di fare il lancio dei fumogeni trasformando lo stadio di San Siro in un campo di battaglia e per la chiusura anticipata delle biglietterie che ha lasciato con l’amaro in bocca ai numerosi sportivi che si ostinano a voler vedere la partita dal vivo e non in tv.
Domanda semplice: se le biglietterie sono state chiuse in anticipo per problemi di ordine pubblico, come mai ci sono stati i lanci dei fumogeni in modo così massiccio tanto che sembrava di essere nel quartiere di Fuorigrotta a Napoli nella notte di Capodanno e non in uno stadio che ospitava una partita internazionale?