La dura contesa riguarda l’esplorazione e le relative concessioni per i diritti economici di alcuni giacimenti di gas nella zona marittima di Cipro greca, dove lavora anche l’Eni -Kogas, che Ankara non riconosce. Anzi la Turchia vi ha mandato delle navi da guerra per esercitazioni. Cipro in queste ricerche è alleata con Israele e l’Egitto mentre Ankara ha preso le difese della zona turca dell’isola, divisa in due dal 1974.
Dalla scorsa notte e per i prossimi due giorni Atene si è trasformata in una città blindata, con le principali arterie del centro guardate a vista da più di 7.000 agenti di polizia in tenuta antisommossa e con il resto delle forze di pubblica sicurezza della Regione dell’Attica in allerta. Oggi a mezzogiorno è atteso nella capitale greca il premier turco Ahmet Davutoglu, ex ministro degli Esteri, che incontrerà il premier Samaras per discutere proprio di queste tensioni tra Turchia e Cipro greca sulle esplorazioni di gas e petrolio. Nicosia punta moto sulle esplorazioni di gas e petrolio per superare la grave crisi finanziaria che ha costretto il governo a chiedere un piano di aiuti alla Ue all’ Fmi.
Come se non bastasse a Atene si respira tensione perché e c’è la comunità studentesca da qualche giorno in agitazione in vista dell’anniversario della morte di Alexis Grigoropoulos, lo studente di 15 anni ucciso il 6 dicembre del 2008 ad Exarchia, il quartiere anarchico di Atene, dal poliziotto Epaminondas Korkoneas. Gli studenti e le organizzazioni giovanili di sinistra più radicali si preparano a commemorare con manifestazioni . Inoltre, il miglior amico di Grigoropoulos, l’anarchico Nikos Romanos, 21 anni – che era con lui la sera in cui il giovane fu ucciso – in carcere per rapina, si trova ora ricoverato in ospedale in gravi condizioni in seguito ad uno sciopero della fame cominciato il 10 novembre per ottenere il permesso di frequentare l’università. Negli ambienti politici e diplomatici di Atene si teme che un’eventuale morte di Romanos, le cui condizioni sono giudicate “critiche” dai sanitari, scatenerebbe una nuova ondata di proteste da parte degli studenti. Il Governo Samaras sta inoltre discutendo con la troika di come uscire senza danni dal Memorandum che scade a fine anno, ma le distanze fra le parti restano molto ampie.