Dallo sport più libertà alle donne iraniane

Il regime iraniano si ammorbidisce? Pare di sì e grazie allo sport. Anche le iraniane potranno assistere agli incontri internazionali di pallavolo della World League in programma dal 19 giugno a Teheran grazie al disco verde delle autorità iraniane. I conservatori di Ansar-e Hezbollah sul loro periodico Ya-Latharat minacciano «un terremoto». Ma i tempi cambiano anche a Teheran.

Che le cose in Iran comincino a mutare per l’accesso delle donne agli incontri maschili di alcune discipline sportive – ma non di calcio, pugilato e nuoto – lo si è visto già lunedì, quando hanno potuto assistere alla finale del campionato di pallacanestro nel palazzetto dello sport Hakimiweh. Ma ora non si tratta più di un piccolo edificio, ma dello stadio Azadi (“Libertà” in persiano) con capienza da 12 mila posti e in cui per le donne vi sarà un’area riservata. Proprio allo stadio Azadì (chi scrive ne è stato testimone oculare nel 2009) iniziò la campagna elettorale riformista dell’Onda verde di Mir Hossein Moussavi e Mehdi Karroubi, poi repressa duramente dai conservatori di Ajmadinejad. Stavolta si ricomincia con la pallavolo e una schiacciata sotto rete. Alè.