Turchia, il nuovo governatore Murat Cetinkaya alla prova dei tassi

Il 19 aprile è scaduto il termine del mandato dell’attuale governatore della Banca centrale turca Basci, sostituito da Murat Cetinkaya. La domanda che ora si fanno gli operatori è la seguente: che farà domani il nuovo governatore? taglierà i tassi di riferimento oppure no?

Come ha scrito MPS Capital Service nei giorni scorsi “Una forte ingerenza da parte di Erdogan, nella scelta del nuovo presidente, potrebbe minare l’indipendenza della Banca centrale e portare, così, ad un indebolimento della lira turca”. Lira turca che si è ripresa sul dollaro (più per la debolezza del biglietto verde in realtà) e mantenuta stabile sull’euro nel range 3,20-3,30.

“Il Pil  turco ha accelerato nel quarto trimestre crescendo del 5,7% a/a (da 3,9%) al ritmo maggiore dal 2011 – ricorda sempre MPS Capital Service – . Contestualmente, l’inflazione ha accentuato il rallentamento, attestandosi a marzo al 7,5% dal 9,5% di inizio anno. La Banca centrale ha preso atto del raffreddamento delle spinte inflattive cercando di dare un primo segnale di allentamento monetario. Nell’ultima riunione, l’Istituto ha, infatti, mantenuto invariato il tasso di riferimento, riducendo però dello 0,25% il tasso sui prestiti overnight. Continuano, comunque, le pressioni del presidente Erdogan, il quale da tempo spinge affinché venga allentata la politica monetaria”.

Nessuno  sa se il nuovo governatore turco Cetinkaya verrà incontro alle richieste di taglio dei tassi o meno. Il presidente Recep Tayyip Erdogan e alcuni funzionari del governo hanno detto che la Banca centrale turca ha bisogno di tagliare i costi di finanziamento in modo radicale per dare  all’economia da 720 miliardi di dollari una scossa rivitalizzante.  Yigit Bulut, principale consigliere del presidente, ha detto che si dovrebbe tagliare i tassi almeno di 75 punti base, mentre gli analisti si attendono un taglio di 25 punti base con relativo calo della lira turca.

Negli ultimi cinque giorni fino al 15 aprile scorso si è assistito, secondo Bloomberg,  al ritorno degli investitori internazionali che hanno investito 41 milioni di dollari in asset turchi, azioni e debito.