In Olanda ha vinto il premier di centro-destra Rutte che ha fatto da diga contro i populismi di Wilders spostandosi però molto a destra sui temi dell’immigrazione. Una buona dose della sua fortuna elettorale Rutte la deve all’intervento a gamba tesa del presidente turco Erdogan. Il premier uscente olandese ha dunque fermato le spinte populiste ed ora affronta il rebus del governo. Meglio un sistema proporzionale o un sistema maggioritario quando si devono fare riforme impopolari per superare la crisi? La risposta non è univoca perché il proporzionale potrebbe risultare altrettanto utile spalmando su più soggetti il peso delle riforme. E poi dopo la débâcle dei laburisti olandesi che fine farà il ministro uscente alle Finanze Dijsselbloem che rischia il posto a Bruxelles ma ha fatto sapere che intende restare comunque presidente dell’Eurogruppo? Unica certezza la crisi dei laburisti olandesi che da secondo partito finiscono in settima posizione. Meglio i Verdi hanno decretato gli olandesi, più attenti all’ambiente e meno rigidi ideologicamente. L’Olanda segna ancora la crisi della sinistra più che la vittoria dei populismi.
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