Non c’è mai un momento di pace nella crisi del debito sovrano della Grecia. Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha chiesto un vertice di emergenza dei leader europei da tenersi questo mese se i ministri delle Finanze dell’eurogruppo non riusciranno a raggiungere un accordo sul piano di salvataggio del paese in una riunione prevista a Malta venerdì prossimo.
A seguito di un incontro con il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ad Atene, Tsipras ha detto che i negoziati “senza fine” sul piano di salvataggio del paese mediterraneo devono giungere a una conclusione entro Pasqua così da liberare i fondi di salvataggio e aiutare l’economia a rimettersi in moto dopo la battuta d’arresto dell’ultimo trimestre 2016.
I ministri delle finanze si incontreranno per discutere della seconda revisione del terzo piano di salvataggio della Grecia da 86 miliardid i euro a Malta venerdì. Un passo avanti consentirebbe ai creditori di spianare la strada per un tranche da 6 miliardi di euro così da consentire di pagare altre scadenze in bond detenute questa volta in magggioranza dalla Bce e in scadenza nel mese di luglio. Soldi che servirebbero solo a pagare debiti dei creditori rappresentati dalla troika e che Atene non vedrebbe nemmeno.
Alcuni funzionari greci sono stati a Bruxelles questa settimana per colloqui con i loro partner per trovare un accordo sul salvataggio, nel tentativo di superare le differenze sui tagli alle pensioni (il 13esimo dal 2012) e le liberalizzazioni del mercato del lavoro e del settore dell’energia. Riforme a cui il governo di sinistra di Syriza si oppone.
La scorsa notte, il capo dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, molto in difficoltà dopo le sorprendenti affermazioni sui paesi del sud Europa che “sprecano i soldi in alcol e donne” ,ha detto che i colloqui avevano “fatto buoni progressi”. Non pare proprio.