Dimitris Tzanakopoulos, il portavoce del Governo greco di Alexis Tsipras ha confermato nel corso di una conferenza stampa ad Atene la possibilità del Fmi di finanziare per un anno e per una somma esigua il bailout di Atene. Il Fmi non ha confermato, ma nemmeno smentito. Il passaggio è importante e molto delicato perché se Atene riuscisse a coinvolgere il Fmi avrebbe la strada aperta per la concessione da parte dell’eurogruppo della sospirata seconda rata del terzo piano di aiuti, visto che Berlino ha sempre chiesto la partecipazione del Fondo monetario per evitare di dover tornare al Bundestag. Con i soldi prestati potrebbe pagare i bond in scadenza a luglio in mano alla Bce per sette miliardi di euro.
La numero uno del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, non si è sbilanciata sulla possibilità di un accordo con Atene proprio perché vuole rassicurazioni sulla sostenibilità del debito.
“Come sapete ho sempre ribadito che una partecipazione del Fondo al programma con la Grecia richiederebbe due gambe, le riforme e la sistenibilita del debito”, ha detto Lagarde nella conferenza stampa di apertura degli Incontri Primaverili in corso a Washington. “Sulle riforme stiamo vedendo progressi che devono esser dettagliati quando la missione ritorna in Grecia nei prossimi giorni”, ha detto Lagarde, citando come priorità la riforma delle pensioni e quella fiscale. “Sulla sotenibilita’ del debito, dobbiamo ancora discutere e capire i principali obiettivi, che devono essere ragionevoli e determineranno l’ammontare della ristrutturazione del debito necessario”, ha concluso Lagarde. I capi missione della Ue e del Fmi saranno nuovamente ad Atene il 25 aprile. Vedremo se Tsipras riuscirà a convincerli.