Il credito russo è un pianeta spesso poco conosciuto in Occidente. “La Russia potrebbe dover salvare delle banche appartenenti a grandi gruppi industriali se non ci sarà una consolidamento”, ha detto alla Reuters Yuri Solovyov, vice direttore generale della VTB, la seconda banca dell’immenso paese euro-asiatico.
Due delle maggiori banche russe, Otkritie e B&N, sono state prese recentemente sotto l’ala protettrice da parte della Banca centrale russsa a causa di una improvvisa crisi di liquidità. Queste cosiddette “banche tascabili”, un fenomeno post-sovietico dove le imprese hanno una propria banca a disposizione per soddisfare le loro esigenze legate al business, sono ancora comuni in Russia, ma alcune stanno lottando per sopravvivere in un contesto più competitivo e dove contano i capitali e le economie di scale.
“Le banche dovrebbero essere ben capitalizzate”, ha detto Solovyov alla agenzia Reuters. La VTB controllata dallo Stato, è la seconda banca più grande per asset della Russia, un paese dove oggi sono presenti 500 istituti di credito dai 900 precedenti quando nel 2013 la governatrice Elvira Nabiullina prese il timone della politica monetaria russa.
“Stiamo ora procedendo verso una situazione in cui alcune delle banche tascabili saranno vendute o rischiano di ripetere il destino di coloro che sono stati salvati dall’intervento pubblico”, ha detto Solovyov.
Alla domanda se la VTB avrebbe comprato le due banche, Otkritie o B&N dopo che la banca centrale li avrà rimessi in ordine, Solovyov ha dichiarato che la banca pubblica sta già crescendo organicamente molto rapidamente.
“È difficile vedere come Otkritie uscirà dopo la cura di risanamento”, ha concluso il banchiere russo. Insomma adelante con juicio ma in Russia è in atto una dinamica di consolidamento del credito .