Nella vita l’ottimismo è un buon viatico, per un politico è la strada maestra. Il presidente cipriota Anastasiade non fa eccezione. “Il gruppo francese Total e l’italiana Eni intendono avviare la perforazione di un blocco di esplorazione congiunto al largo della costa di Cipro entro la fine di quest’anno o all’inizio del 2018”, ha dichiarato il presidente cipriota Nicos Anastasiades al quotidiano francese conservatore Le Figaro.
Anastasiades, che è a Parigi per una visita ufficiale riporta la agenzia Reuters, ha incontrato il direttore generale di Total, Patrick Pouyanne, domenica prima dell suo incontro con il presidente francese Emmanuel Macron avvenuto lunedì.
Anastasiades ha detto a Le Figaro in un’intervista che Pouyanne gli ha detto che i maggiori big del petrolio proseguiranno con i piani per eseguire le esplorazioni nel blocco 6, nonostante i risultati deludente delle ricerche del blocco 11. “Sì, (il blocco 11) è stato deludente in termini di quantità, ma i risultati sono molto promettenti per esplorazioni future” ha dichiarato Anastasiades nell‘intervista. Il gigante energetico italiano Eni ha ottenuto il diritto nel dicembre 2016 di essere operatore del blocco 6 con una partecipazione del 50 per cento in partnership con Total. Total a sua volta è stato l’operatore del blocco 11 in cui ha accettato un accordo con l’azienda per Eni per una quota del 50% così da ripartire i costi e gli eventuali guadagni. Una prassi usata nel settore che cerca di distribuire i rischi. Il sogno cipriota è di ripetere la scoperta fatta dall’Eni del giacimento egiziano di Zohr.
Cipro i cui colloqui per la riunificazione dell’isola divisa dal 1974 tra zona greca-cipriota e zona turco-cipriota languono da tempo cerca il riscatto economico proprio sul fronte energetico. Non solo. Cipro è uno dei sei paesi Ue che non concorrono per l’assegnazione né dell’Ema né per l’Eba. Infatti Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Slovenia, Ungheria non hanno presentato alcuna candidatura per l’attribuzione delle due agenzie europee del Farmaco (Ema) e dell’Autorità bancaria (Eba), che dovranno lasciare Londra per la Brexit. In particolare, 13 Stati concorrono solo per l’Ema (Italia, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Grecia, Malta, Olanda, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna, Svezia) due solo per l’Eba (Lussemburgo e Repubblica Ceca), sei per entrambe le agenzie (Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Polonia). I sei paesi che non partecipano alla gara ma che ovviamente hanno diritto di voto come Cipro sono molto corteggiati dai vari competitors.