La ricetta è diversa tra le cicale e le formiche dell’Europa. Cioè tra chi deve ridurre il debito approfittando della bonanza e chi invece dovrebbe aumentare gli investimenti e lasciare nel cassetto il libro delle ricette di austerità. “I paesi europei con un alto livello di debito pubblico come il Belgio, la Francia, l’Italia, il Portogallo, la Spagna e il Regno Unito dovrebbero mirare a ridurre il debito ma senza metterea rischio la ripresa economica”. E’ quanto scrivono gli esperti del fondo monetario internazionale in un rapporto “Europa Hitting its stride” pubblicato oggi sull’eurozona in cui sottolineano come i governi dei paesi membri dell’unione dovrebbero trarre vantaggio dall’attuale ripresa per permettere alle loro economie di compiere gli aggiustamenti necessari.
Al contrario Germania, Olanda e Svezia, che dispongono di maggiore libertà di azione nel loro bilancio, dovrebbero alzare il loro potenziale di crescita attraverso maggiori investimenti pubblici in infrastrutture, programmi di integrazione degli immigranti e di costruzione di case. Altri paesi ancora, come Ungheria, Polonia e Romania, devono invece puntare a ridurre i deficit di bilancio. L’Fmi inoltre auspica un completamento dell’unione bancaria nell’eurozona anche tramite una sistema di assicurazione sui depositi unico per salvaguardare i risparmi in caso di crisi bancaria. Servono inoltre strumenti di budget comune per aumentare la resilienza dell’eurozona. “In parallelo – conclude il rapporto – il blocco deve risolvere i problemi del settore bancario che rimangono come eredità della crisi finanziaria e deve adottare con rigore le regole fiscali comuni che definiscono il deficit di bilancio massimo”.