Tra Budapest e Vienna i rapporti diplomatici sono buoni e sempre più in sintonia, soprattutto dopo le ultime elezioni politiche che hanno portato al potere in Austria i popolari del premier Sebastian Kurz e i nazionalisti di estrema destra di Strache. Ma sul nucleare i due paesi la vedono in modo diametralmente diverso.
Vienna infatti intende procedere contro l’ampliamento della centrale nucleare ungherese di Paks, che dopo due inchieste della Commissione Ue ha avuto l’ok da Bruxelles. Lo ha annunciato il ministero dell’Ambiente austriaco, che ricorrerà proprio contro le decisioni dell’Ue. “È un segnale sbagliato quello che arriva dalla Commissione Ue sulle politiche energetiche, se le sovvenzioni per la costruzione di una centrale nucleare vengono classificate come prive di rischio”, ha affermato la portavoce del ministero.
Budapest pianifica il contestato ampliamento della centrale, attraverso un finanziamento russo di 10 miliardi per costruire due nuovi reattori. Vienna al contrario vuole puntare sulle rinnovabili e produrre fra qualche anno il 100% della sua energia da fonti rinnvabili. Posizioni diametralmente opposte all’interno della Ue e tra paesi confinanti.