Che succede nella terra degli Ayatollah dove sempre più spesso scoppiano rivolte di massa contro il caro vita poi represse dai Guardiani della Rivoluzione? La valuta iraniana ha toccato il nuovo minimo storico domenica, superando quota 100.000 rial contro il dollaro USA in vista delle prima tranche di sanzioni americane che scatteranno il 7 agosto.
A maggio gli Stati Uniti si sono ritirati da un accordo firmato nel 2015 tra il gruppo dei 5+1 e Teheran, in base al quale le sanzioni internazionali sono state revocate in cambio di restrizioni sul suo programma nucleare. Washington succesivamente ha deciso di reimporre le sanzioni, accusandolo Teheran di porre una minaccia alla sicurezza della regione. Inoltre il presidente Trump ha detto a tutti i paesi che devono interrompere le importazioni di petrolio iraniano dal 4 novembre o affrontare le misure di ritorsione finanziarie degli Stati Uniti. Domenica il rial è precipitato a 112.000 sul mercato non ufficiale, in calo rispetto ai 97.500 rials di sabato. Anche l’euro si è rafforzato ed è scambiato a 133mila da 131mila rials
Come se non bastasse il rial ha perso circa la metà del suo valore da aprile a causa di un’economia debole, di difficoltà finanziarie presso le banche locali e di una forte domanda di dollari tra gli iraniani che temono gli effetti delle sanzioni.
La banca centrale, il cui governatore è stato appena cambiato, ha accusato i “nemici esterni” della caduta della valuta e di un rapido aumento dei prezzi delle monete d’oro. “I recenti sviluppi nei mercati dei cambi e dell’oro sono in gran parte dovuti a una cospirazione da parte di nemici con l’obiettivo di esacerbare i problemi economici e causare tensione sociale”, ha detto la banca centrale in un comunicato trasmesso alla televisione di stato.
Il 7 agosto, Washington reintrodurrà le sanzioni contro l’acquisto da parte dell’Iran di dollari USA, il suo commercio di oro e altri metalli preziosi, il carbone e il software industriale.Ma non è che un inizio.
Le sanzioni verranno inoltre applicate alle importazioni statunitensi di tappeti e generi alimentari iraniani e su determinate transazioni finanziarie correlate. Le esportazioni iraniane di petrolio potrebbero ridursi di ben due terzi entro l’anno a causa delle sanzioni, riporta la Reuters, mettendo a dura prova i mercati petroliferi.