“La nostra profonda vicinanza e le nostre condoglianze al popolo americano per la scomparsa del senatore John McCain, un eroe militare, un leale servitore dello Stato e un vero amico dell’Italia”. Così in un tweet l’Ambasciata d’Italia negli Usa esprime il cordoglio per la scomparsa del senatore repubblicano. Posso confermare che il Senatore dell’Arizona fosse un vero amico dell’Italia che conosceva molto bene. Ho avuto il privilegio di conoscere di persona il Senatore in Svizzera durante un incontro riservato a pochi selezionati rappresetanti dei media internazionali nel corso del Wef a Davos. Un incontro parzialmente “off the record” in cui il senatore repubblicano rispose a domande dirette di politica estera e sulla strategia militare degi Usa in Europa in un momento in cui si cominciava a parlare di fine dell’era americana. Con l’eccezione di Henry Kissinger (ma parliamo di un ex segretario di Stato) e Charles A. Kupchan, uno dei maggiori esperti di politica estera americana a livello accademico, non ho mai conosciuto altri americani che conoscessero così bene l’Europa e l’Italia. McCain mi parlò della base militare americana di Vicenza, dell’importanza strategica dell’Italia in Europa contro le mire espansionistiche di Mosca. Aveva una visione da Guerra Fredda con Mosca, una sfida che a suo parere non era mai davvero finita in un momento in cui molti parlavano di fine della storia e della vittoria definitiva del liberalismo democratico dopo la caduta del Muro di Berlino. McCain non era convito della fine della storia e ha cercato di mantenere in vita quella rete di alleanze che avevano reso forte l’America.
Un conservatore romantico l’ha defiito il New Yorker e penso che sia una definizione azzeccata. Nell’articolo del New Yorker si dice:”Nel febbraio del 2017, alla Conferenza di sicurezza di Monaco, un incontro annuale di ufficiali militari occidentali e funzionari della difesa, McCain, senza nominare il Presidente, ha emesso una bordata contro Putin, Trump e i passi indietro in Occidente. “Mi rifiuto di accettare che i nostri valori siano moralmente equivalenti a quelli dei nostri avversari”, ha detto McCain. “Sono un fiero sostenitore dell’Occidente, e credo che dobbiamo sempre, sempre difenderlo.”
Una frase significativa per capire un eroe del Vietnam metà John Wayne, metà Ronald Reagan.