Le Figaro lo ha messo in prima pagina, in grande evidenza. Il tentativo di mediare tra Governo e Gilet gialli parte in salita. Cosa è successo? Chantal Jouanno, a causa di polemiche sul suo stipendio, ha gettato la spugna e non presidierà più il dibattito nazionale pur mantenendo la carica di presidente della Commissione nazionale per il dibattito pubblico, il luogo designato per cercare una mediazione tra Eliseo e Gilet Jaunes. Come è potuto avvenire il pasticcio istituzionale? Lo stipendio troppo alto di Chantal Jouanno (14.700 euro mensile lordi) era diventato la pietra d’inciampo, perché uno dei temi del focoso dibattito francese, è proprio la questione del potere d’acquisto spesso al centro di numerose richieste dei Gilet Jaunes.
E allora con grande sorpresa dei membri della Commissione nazionale per il dibattito pubblico ( CNDP), la Jouanno ha annunciato la sua decisione martedì sera alla tv pubblica France 2 di fare un passo indietro. Insomma quello stipendio mensile era già diventato un tema rovente dalle prime lettere dei cosiddetti contributori ricevuti dalla Commissione.
E allora Chantal Jouanno, donna di esperienza ministeriale, ha deciso di consegnare nelle mani del presidente della Repubblica Emmanuel Macron la delicata questione della retribuzione nei servizi civili di alto livello, in particolare quelli dei presidenti delle Autorità indipendenti.
Insomma dietro la rinuncia di presiedere c’è anche uno scontro politico di strategia da seguire, secondo Le Figaro, tra poteri: se il premier Édouard Philippe era pronto a interpretare il ruolo di una CNDP completamente indipendente, l’Eliseo non desiderava che questo dibattito sfuggisse completamente al controllo dell’esecutivo. Troppo rischioso. Ora si tratta di trovare una nuova soluzione. E non sarà facile.
Perché l’azione del governo era quella di cercare di aumentare le pene per i violenti e di aprire al dialogo con la parte più moderata del movimento di protesta.