Un fantasma si è aggirato sul World economic forum di Davos. Lo spettro della proposta lanciata qualche settimana fa di una tassa per i super ricchi dalla giovane neo deputata democratica di New York Alexandra Ocasio-Cortez, che in un’intervista tv ha proposto un’aliquota del 70% su chi guadagna oltre 10 milioni di dollari l’anno. Attualmente negli Stati Uniti, l’aliquota marginale più elevata è del 37%, che ha effetto sul reddito di oltre 510.300 dollari per le persone fisiche e 612.350 dollari per le coppie sposate, secondo la Tax Foundation. Le fortune di una dozzina di partecipanti al World Economic Forum nel 2009 sono aumentate di 175 miliardi di dollari, secondo un’analisi di Bloomberg. Lo stesso non si può dire per le persone all’altra estremità dello spettro sociale: un rapporto di Oxfam ha rivelato che la metà più povera del mondo ha visto la propria ricchezza diminuire dell’11% lo scorso anno.
Il miliardario Michael Dell, amministratore delegato dell’omonimo gigante della tecnologia, ha respinto il suggerimento della neo deputata degli Stati Uniti Alexandria Ocasio-Cortez di un’aliquota marginale del 70% sugli americani più ricchi. “No, non sono d’accordo”, ha detto Dell in un panel di Davos sulla globalizzazione digitale. “E non penso che aiuterà la crescita dell’economia americana. Datemi un nome di un paese in cui ha funzionato”.
L’idea lanciata dalla deputata newyorchese si è fatta sentire sulle pendici delle Alpi svizzere. Tre settimane dopo che Ocasio-Cortez ha diffuso l’idea in un’intervista tv su “60 minuti” per innalzare la più alta aliquota fiscale marginale sul reddito degli americani con oltre 10 milioni di dollari al 70%, è stato un argomento scottante durante i lavori del Wef 2019.
Dell ha aumentato la sua ricchezza di 12 miliardi di dollari nell’ultima metà del decennio, ha calcolato la Bloomberg a gennaio, rimodellando la sua azienda da un produttore di PC poco costosi a una potenza tecnologica diversificata che vende di tutto, dai server ai software di sicurezza. Dell, che ora ha un valore di 26,5 miliardi di dollari, secondo il Bloomberg Billionaires Index, ha progettato una grande acquisizione.
Erik Brynjolfsson, professore al Massachusetts Institute of Technology che era nel panel con Dell, ha detto che un tale tasso marginale ha funzionato negli Stati Uniti dopo la Seconda guerra mondiale. Ma altri dirigenti e ceo presenti erano fortemente contrari, incluso il co-amministratore delegato di Salesforce.com Inc. Keith Block.
“Sarebbe disastroso per l’economia”, ha detto Ken Moelis, amministratore delegato della banca d’investimento Moelis & Co., in una precedente intervista alla Bloomberg Television. “Devi incentivare le persone”, ha aggiunto. L’investitore miliardario Ray Dalio ha suggerito che l’idea potrebbe essere ripresa nel dibattito pubblico in vista delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti.
La candidata anti-Trump
La senatrice democratica Elizabeth Warren, che si prepara per le primarie democratiche in vista delle elezioni presidenziali Usa del 2020, è pronta ad aumentare le tasse sugli americani più ricchi. La sua proposta – secondo quanto riporta il Washington Post citando un economista vicino alla probabile candidata anti Trump – prevede un’aliquota del 2% su chi possiede asset per oltre 50 milioni di dollari. Per quelli che superano il miliardo di dollari, invece, l’aliquota salirebbe al 3% La tassa dovrebbe riguardare meno dello 0,1% delle famiglie e porterebbe nelle casse dello Stato federale oltre 2 mila miliardi di dollari in dieci anni.
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