Dopo aver agguantato il risultato storico di far approvare in Parlamento di Atene per un pugno di voti, dopo 28 anni di duro e sterile contenzioso con Skopje, l’accordo sul nuovo nome della Macedonia del Nord, il premier Alexis Tsipras ha annunciato il primo aumento del salario minimo del paese da dieci anni. Un passo verso il superamento dell’austerità imposta da nove anni durante la crisi del debito sovrano. Il rendimento delle obbligazioni greche a dieci anni è sceso al minimo del 4,05 per cento mentre il governo ha annunciato di aver lanciato un’obbligazione a cinque anni. al 3,6% con un gruppo di banche in maggioranza americane con l’unica eccezione di una britannica e una francese. E’ la prima volta dal termine del programma di aiuti ad agosto scorso, che, con un buffer di 24 miliardi di euro nel cassetto per ogni evenienza, ha segnato il ritorno del Paese alla quasi normalità. L’ultima emissione di questo tipo è stata realizzata a luglio 2017 ed era da 3 miliardi di euro.
Ma torniamo a Tsipras. Il leader di sinistra ha affermato che il salario minimo mensile aumenterà dell’11%, da 586 euro a 650 euro. Si tratta del primo aumento dopo «dieci anni di taglio ai salari», ha dichiarato il primo ministro greco, Alexis Tsipras, specificando che è «un passo importante per dare speranza ai lavoratori». La decisione è stata presa dal consiglio dei ministri che si è riunito il 28 gennaio, in una riunione trasmessa in diretta dalla tv pubblica che era stata chiusa dal precedente governo conservatore di Samaras.
Prima della crisi, il salario minimo mensile in Grecia era pari a 751 euro, dal 2010 al 2018 è stato tagliato del 22%, sulla scorta delle richieste di controllo della spesa pubblica e di riforme da parte degli organismi internazionali che hanno fornito sostegno finanziario al Paese. Atene ha subìto sulla propria pelle quella che gli economisti chiamano svalututazine interna, cioè la riduzione dei salari nell’impossibilità di svalutare la moneta. La riduzione del salario minimo era diventato un simbolo delle iniquità delle politiche di austerità che si erano abbattute soprattutto sui lavoratori dipendenti e pensionati, categorie con poche possibilità di evadere dalle tasse, uno sport molto praticato sotto il Partenone. Oggi Tsipras volta pagina, come aveva promesso, nella speranza di risalire nei sondaggi che lo vedono in difficoltà rispetto al leader conservatore Mitzotakis di Neo Dimokratia.